Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Avv. Tettamanti: "C'è un precedente che ricorda il caso Conte"

Avv. Tettamanti: "C'è un precedente che ricorda il caso Conte"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 2 agosto 2012, 15:452012
di Gaetano Mocciaro
fonte tuttojuve.com

L'avvocato Luca Tettamanti, esperto di Diritto Sportivo, prova a farci chiarezza sulla vicenda Scommessopoli, in particolar modo su quanto avvenuto nei confronti di Antonio Conte. In esclusiva per TuttoJuve.

Avvocato Tettamanti, come giudica quanto successo ad Antonio Conte, la cui richiesta di patteggiamento è stata ritenuta non congrua?

"Sicuramente grande sorpresa, ma c'è da dire che non è stato l'unico patteggiamento non accettato. A modo di vedere della commissione disciplinare evidentemente la pena non era sufficiente ed è chiaro che abbia voluto rimarcare la propria indipendenza".

Non si rischia di delegittimare il lavoro della Procura, che aveva accettato il patteggiamento a quelle condizioni?

"Questa cosa mi fa venire in mente un precedente, che ha coinvolto il calciatore Alessandro Sbaffo. Due mesi fa era stata presentata una richiesta di patteggiamento la quale era stata rigettata proprio perché ritenuta non congrua, anche se rispetto a Conte c'era un accusa d'illecito e in più non era stato ascoltato dalla Procura. Dopo aver parlato si è riformulata la richiesta di patteggiamento e questa volta è stata accettata. Il segnale dato dalla commissione è stato: la Procura faccia il suo, poi noi faremo il nostro perché siamo noi l'organo giudicante".

Non è paradossale che Conte rischi una pena superiore a Carobbio, che se l'è cavata con 4 mesi?

"Anche lì bisogna analizzare tutto. Carobbio ha patteggiato e nel suo caso la pena è stata ritenuta congrua. Ora, agli occhi della disciplinare che ha valutato e messo sul piatto tutto il pensiero è stato: senza le sue confessioni, così come quelle di Gervasoni non potremmo essere qui a procedere e giudicare. Conte invece e giustamente professa la sua innocenza ma purtroppo i tempi della Giustizia Sportiva sono rapidissimi".

Che scenario si può aprire?

"Palazzi non ha rassegnato conclusioni su Conte. Ciò significa che il dibattimento è aperto. E finché il procuratore non rassegna le sue conclusioni tutto può ancora succedere: ci può essere una nuova istanza di patteggiamento, per esempio. È come ricominciare da capo".

Ovviamente la pena dev'essere più alta

"Diciamo che dev'essere diversa. Lì bisognerebbe entrare nella testa dell'organo giudicante".

Smentire Carobbio appare piuttosto complicato visto che farebbe cadere un pilastro importante di Scommessopoli

"È anche un discorso di velocità del processo sportivo. Quando c'è un pentito si tende a privilegiare ciò che dice e le difese devono portare in pochissimo tempo argomenti convincenti".

Insomma, anziché portare le prove di colpevolezza qui bisogna portare prove di innocenza

"L'ordinamento sportivo è un ordinamento autonomo con sue regole e risponde ad esigenze che sono di velocità diverse rispetto a quelle dell'ordinamento civile e penale. In tutto ciò a queste scelte inserite nel codice di Giustizia Sportiva, giuste o sbagliate che siano bisogna adeguarsi".