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BAGGIO DAY - Vicini: "Faceva sembrare facili le cose più difficili"

BAGGIO DAY - Vicini: "Faceva sembrare facili le cose più difficili"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 18 febbraio 2010, 13:002010
di Marco Gori

Nasce a Caldogno il 18 febbraio 1967 e da lì a poco diventa uno dei calciatori più forti della storia. Roberto Baggio, ex fantasista cresciuto al Vicenza dove viene adocchiato da Antonio Caliendo e Barend Krausz che ne prendono la procura e lo portano alla Fiorentina, oggi compie gli anni. E proprio nel giorno del suo quarantatreesimo compleanno, Tuttomercatoweb ha dedicato al Divin Codino il "Baggio day", una giornata dedicata a lui e vista da chi lo ha vissuto da vicino. Di Roberto Baggio ne abbiamo parlato con Azeglio Vicini, colui che fece esordire il fuoriclasse veneto in nazionale:

Vicini, lei ha lanciato Baggio in maglia azzurra, prima nell'Under 21 e poi nella nazionale maggiore...
"Lui era più giovane rispetto ai giocatori della mia ultima under 21, quella dei Vialli, dei Mancini, dei Giannini o dei Ferri, per cui con me in quella rappresentativa ha lavorato poco mentre è rimasto più tempo con Cesare Maldini. Poi l'ho ritrovato a 23 anni quando già si era affermato nella Fiorentina; comunque devo dire che come l'ho conosciuto ho subito capito che si trattava di un ragazzo eccezionale sotto tutti i punti di vista"

Il 1990, l'anno dell'esordio al mondiale, fu anche quello del suo passaggio dalla Fiorentina alla Juventus. Un trasferimento piuttosto tempestoso...
"Si, ricordo bene, perché di riflesso colpì anche noi della nazionale che fummo costretti ad abbandonare Coverciano in anticipo. Non che la contestazione riguardasse direttamente noi, ma piuttosto il giocatore e la Fiorentina, che lo aveva venduto. Il ragazzo ne fu molto dispiaciuto perché era molto legato a Firenze, ma quelli erano anche tempi in cui il calciomercato funzionava in modo diverso..."

Il giocatore ne risentì durante il ritiro?
"No, la cosa si risolse nel giro di pochi giorni. Tra l'altro lui aveva una personalità forte, altrimenti non avrebbe superato la lunga serie di infortuni che lo hanno colpito. Poi, essendo, mi pare, il più giovane della nazionale, aveva davanti a se' una grandissima chance, ovvero quella di mettersi in mostra a livello mondiale, come fece in occasione del gol contro la Cecoslovacchia. Di reti così ne ha fatte tante, ma in quel caso c'era il mondo intero che lo guardava"

Si può dire che, a livello di "talento puro", sia stato il giocatore più forte che abbia mai allenato?
"E' difficile dirlo, anche perché non vorrei fare un torto a nessuno, ma la cosa che mi colpiva in lui era che faceva con grande disinvoltura e naturalezza delle cose che solo apparentemente erano facili. Per questo motivo Baggio è diventato l'idolo del popolo sportivo e non dei tifosi di una singola squadra..."

Baggio ha sempre dato l'impressione di avere un carattere un po' schivo e riservato, era veramente così?
"Riservato si, però era anche un ragazzo capace di stare allo scherzo. Era uno che non alzava mai la voce, questo si, anche nello scherzo, ma c'è modo e modo di scherzare..."

Un messaggio a Baggio nel giorno del suo compleanno, e magari un consiglio...
"Voglio solo dirgli che lo porto sempre nel cuore e che di lui conservo uno splendido ricordo. Poi lui ha il suo pensiero, le sue idee e il suo cuore e sa benissimo cosa deve fare.."