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Bartoletti: “Il Torino ha il dovere di entrare in Europa”

Bartoletti: “Il Torino ha il dovere di entrare in Europa”TUTTO mercato WEB
Marino Bartoletti
venerdì 10 maggio 2019, 07:00Altre Notizie
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Marino Bartoletti è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bartoletti è un giornalista e conduttore televisivo che ieri al Salone del Libro di Torino ha presentato il suo primo romanzo per ragazzi “La squadra dei sogni. Il cuore sul prato” edito da Gallucci. Con lui abbiamo parlato del Torino che sta lottando per un posto in Europa.
Corsa all'Europa League mai così serrata negli ultimi anni con il Torino che è a un passo dall'esserne dentro o fuori. I granata hanno avuto alti e bassi in stagione, però, sembra che nell'ultimo periodo si siano messi in carreggiata. Che cosa ne pensa?
“Possiamo allargare il concetto anche alla Champions League perché anche quella battaglia è molto serrata e non è ancora definita e ci sono ancora i minuti necessari perché ci siamo delle grandi sorprese. Il Torino è una squadra che tutti amiamo, figuriamoci io che sono nato nel 1949. I miei decenni sono stati scanditi con i decenti di quel ricordo certamente tragico e Dio sa il dolore che hanno provato le persone coinvolte, ma anche tutto il paese. Ma è stato anche fertile perché ogni tanto in quest'Italia strana il dolore a volte affratella di più della gioia e allora come si fa a non amare quelle maglie granata che qualche giorno fa abbiamo indossato tutti. Il Torino oggi è una squadra che assomiglia molto al suo presidente e al suo allenatore perché dell'uno e dell'altro ha ereditato la grinta e la voglia di emergere e lo spirito battagliero che non sempre è traducibile perché uno dietro la scrivania o seduto in panchina trasmette delle cose che non vengono recepite. Però questo è un Torino che assomiglia molto al tremendismo di cui si è parlato tanti anni fa. E' un Torino giovane. E' un Torino dalle grandi ambizioni. Un Torino che non deve fermarsi al risultato di quest'anno, qualunque sarà il risultato di questa stagione”.

Il Torino avrà due partite alla portata con Sassuolo ed Empoli prima dell’ultima con la Lazio. La prima senza Rincon che è squalificato, con Belotti che sta cercando di ritornare quello di due stagioni fa e con Sirigu che para tutto. Come si può immaginare che verrà affrontata la partita con il Sassuolo che ormai non ha più nulla da chiedere al campionato?
“A questo ci penserà Mazzarri, ma credo che non li manderà molli in campo. Il Sassuolo non è un avversario facile perché ha il disincanto di chi non ha nulla né da perdere né da vincere, se non il predominio regionale perché sono quattro le squadre dell'Emilia Romagna e il Sassuolo è quella che è più avanti in classifica, ma non credo che sia questo il suo obiettivo. Quindi, basta la concentrazione, basta la grinta e gli ultimi eventi anche internazionali ci hanno insegnato che essere motivati fino all'ultimo minuto è già un buon punto di partenza. In questo credo che di Mazzarri ci si possa fidare perché la cosa che sa trasmettere di più è il suo spirito battagliero, di cui parlavo prima. Su Sirigu mi verrebbe da dire che è la più grande sorpresa del campionato perché più di una volta qualcuno lo ha dato non dico per finito, ma in declino e invece è il miglior Sirigu che abbiamo visto. Tanto è vero che in Nazionale io non so se è il portiere di riserva. Belotti lo aspettiamo, però, ha ancora delle grandissime potenzialità non posso dire inespresse, ma che deve un pochino mettere a punto”.

Belotti forse è un giocatore che per sue caratteristiche e anche per quello che vuole Mazzarri è penalizzato dal sacrificarsi in fase difensiva? Fase difensiva che finisce per renderlo meno lucido in quella offensiva che è tipica degli attaccanti come lui.
“Io sogno gli attaccanti che fanno gli attaccanti. Capisco le esigenze degli allenatori, però, quando vedo Icardi, parlando di quello dei momenti migliori, o Piatek mi ricordano quei centravanti che il Torino ha avuto in passato. Non credo che nessuno abbia avuto il coraggio, neanche Radice, di chiedere a Pulici e Graziani di rinculare. Lasciateli lì, lasciateli fare gol”.

Per la sua esperienza, nella lotta all'Europa League a tre giornate dalla fine il Torino quante chance ha di potercela fare?
“Il Torino ha il dovere di entrare in Europa”.

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