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Ceravolo: "Così ho blindato Marchisio alla Juve"

Ceravolo: "Così ho blindato Marchisio alla Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 25 novembre 2016, 20:402016
di Gianluigi Longari

In un certo senso è rimasto nella Juventus di oggi, Franco Ceravolo. Se non altro per le scelte che - fatte ieri - hanno contribuito a renderla grande nel presente. L'ex dirigente Juve e attuale direttore sportivo del Livorno ha detto la sua a Tuttojuve riguardo all'attualità bianconera, e non solo. "I risultati parlano, al di là delle polemiche sul gioco che francamente trovo fuori luogo. Allegri è primo in classifica e ha raggiunto gli ottavi di Champions con un turno di anticipo. Non so cosa si possa fare di più. La squadra ha ottenuto il massimo rinunciando a dei giocatori importanti come Marchisio, prima, e Dybala poi. L'allenatore ha fatto qualcosa di grandioso con una rosa piena di assenze".

Quindi non può che migliorare? "Vincere è l'unica cosa che conta, recita il motto bianconero. Ma ripetersi non è sempre facile, anzi. E i tifosi non devono dare per scontato che i successi arrivino a prescindere. I bianconeri sono certamente la squadra migliore in Italia e non invidiano nulla alle grandissime d'Europa. Quando l'organico sarà davvero al completo e ci sarà Dybala, giocatore di cui la squadra non può fare a meno, Allegri potrà competere alla pari con Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona. Ormai il famoso gap di qualche anno fa con i top club non esiste più".

La Juve in estate è cambiata molto. Oltre a essere un insieme di grandi solisti, collettivamente, pensa sia già una squadra? "Certamente, e la mano di Allegri si vede. Il problema è legato al rendimento dei grandi campioni. Non sempre i singoli vincono da soli senza qualcuno che indirizzi in campo il loro talento. E in questo il livornese è tra i più bravi".

Ha citato Claudio Marchisio, giocatore a cui proprio lei fece firmare il primo contratto da professionista durante la stagione 2003/2004. Con il suo ritorno dopo l'infortunio Juventus ha certamente trovato l'equilibrio che cercava. Senza dimenticare che nella posizione del Principino il casting di Allegri (Lemina, Hernanes, Pjanic) non ha mai dato certezze... "Convinsi personalmente i vertici Juve a proporre un contratto 'al minimo' a Marchisio, Giovinco e Criscito, perché certo che sarebbero venuti fuori. Ebbi paura che qualche grande club straniero, come il Manchester United o una spagnola, potesse portarmene via uno, soprattutto Claudio. All'epoca accadeva spesso. Diciamo che ho avuto fortuna. Marchisio oggi è un punto di riferimento per tutti, in spogliatoio e in mezzo al campo. Può accendere la partita in qualunque momento, la sua presenza è decisiva per l'equilibrio dell'intera squadra".

Dopo di allora se ne sono visti pochi, fare quel passaggio dalle giovanili alla Prima squadra, restando ad alti livelli. Ora si parla tanto del 16enne Kean. "E' il più giovane dell'attuale Serie A, merito a lui e ad Allegri che lo ha fatto esordire, anche in Champions. Kean ha talento e ha delle potenzialità importanti, ha fisicità, lotta tanto e ha grande tecnica. Poi c'è Lirola, un altro bel calciatore che gioca titolare con il Sassuolo e arriva in prestito dalla giovanili bianconere".