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David Guetta: lettera aperta agli imbecilli

David Guetta: lettera aperta agli imbecilliTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 2 dicembre 2018, 07:482018
di Redazione TMW
fonte Davidguetta.it

Io vi conosco bene, da almeno diciotto anni.

Siete quelli che mi misero le svastiche sulla moto ai tempi della diatriba Sconcerti-Antognoni e chiamarono al cellulare per dirmi che mi avreste stroncato le gambe.

Quelli che a Bari esposero lo striscione “Guetta circonciso”, verità inconfutabile e dimostrabile a chiunque desideri fornisca la prova, e che mi fecero tornare la voglia di iscrivermi alla Comunità Ebraica dopo quindici anni di assenza.

Quelli che a Perugia nel 2002 mi assaltarono dandomi di “ebreo di merda”, definizione peraltro replicata più volte da altri di voi, compreso un ex rispettabile e carismatico capo della tifoseria oggi mediatamente scomparso, che aggiunse pure di venirmi a staccare la testa direttamente in radio, magari per sostituirla alla sua, evidentemente fuori uso.

Quelli che a Parma nel 2009 mi insultarono per novanta minuti perché denunciai l’assurdità e lo schifo di un gemellaggio col Liverpool costruito solo per i “meriti” acquisiti all’Heysel.

Quelli che mi invitarono a Londra a prendere il treno per Mathausen, non sapendo neanche cosa fosse successo davvero per anni nei campi di concentramento.

Quelli che adesso stanno godendo della ribalta ottenuta per due scritte da dementi che fanno vomitare e vergognare di essere fiorentini e innamorati della maglia viola.

Quelli che non hanno il coraggio di uscire allo scoperto per dire “siamo stati noi” e che, ne sono certo, sono coperti da altri imbecilli come voi.

Quelli che sono in qualche modo giustificati dall’assordante silenzio di gran parte della nostra categoria giornalistica che ha sempre derubricato a “ragazzate” o “cose da tifosi” i delitti che commettete, perché si sa che “tanto lo stadio è una cosa a parte” ...

Quelli che stanno studiando la prossima bravata nell’inutile attesa che il 99% della parte sana del popolo viola si renda conto di chi siete, vi identifichi e vi cacci via dallo stadio a pedate nel culo.