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esclusiva

Anchisi: "Vi racconto il Flaco, una persona speciale"

ESCLUSIVA TMW - Anchisi: "Vi racconto il Flaco, una persona speciale"TUTTO mercato WEB
giovedì 28 giugno 2018, 14:302018
di Gianluigi Longari

Un viaggio nel mondo del Flaco. Per comprendere il personaggio Pastore, uno dei protagonisti assoluti della sessione di mercato che stiamo vivendo, abbiamo contattato una delle persone che a livello professionale lo ha conosciuto meglio. Laura Anchisi è stata infatti addetta stampa del Palermo nei tempi della militanza dell’argentino in rosanero, oltre che il suo riferimento personale nei primi anni di Paris Saint Germain, tanto da figurare al fianco delle persone più importanti per il Flaco (Angel Cappa e Walter Sabatini) nella biografia a lui dedicata. A lei abbiamo chiesto di tracciare un ritratto, in parte del fuoriclasse, ma soprattutto del personaggio che il nostro calcio torna finalmente a riabbracciare.

“Lui è certamente un giocatore, ma soprattutto un essere umano speciale. Abbiamo costruito un rapporto praticamente familiare, arrivava a sincerarsi dei miei spostamenti quando da Parigi rientravo in aereo a Milano. Ho ancora la sua foto nel portafoglio insieme a quella dei miei figli, perchè lo considero uno di loro”. 

Adesso ha la possibilità di rimettere in luce tutte le sue qualità alla Roma, nel nostro calcio
“L’ho sentito, è chiaramente molto felice e ci siamo ripromessi di vederci presto. Una cosa fondamentale per lui è la famiglia, ne ha una fantastica che lo ha seguito a Parigi nel suo primo contatto con una nuova realtà ed ora se ne è creata una sua che è altrettanto straordinaria. La benevolenza, l’entusiasmo e la passione di un ambiente come quello di Roma saranno un propellente importantissimo anche per le sue giocate sul rettangolo verde. Ho notato lo stesso sorriso e la stessa umiltà dei vecchi tempi. Lo adoreranno dal magazziniere ai compagni di squadra. E’ disarmante, ha qualcosa di speciale anche nel rapporto con la gente. Se deve fare un autografo a un bambino, ci aggiunge una carezza. Ha sempre quell’attenzione in più che lo rende speciale”.

Lei ha vissuto l’approccio del Flaco con la realtà di Parigi, opposta rispetto a Palermo. Come furono quei tempi?
“L’approccio fu difficilissimo. Erano gli inizi di questo nuovo progetto Psg ed anche la percezione non era la stessa, soprattutto in Francia. Quando lui fu acquistato non c’era l’abitudine a cifre di quella portata e fu un trasferimento considerato immorale.

L’ambiente non era quello che conosciamo oggi: lo stadio era mezzo vuoto, eravamo agli albori del progetto. Dopo qualche mese, grazie alle sue giocate, i preconcetti nei suoi confronti furono abbattuti e le cose si instradarono fino alla realtà che conosciamo oggi. Javier non mente quando sottolinea di essere stato il primo a fare quel tipo di scelta, per gli altri dopo di lui è stato certamente più semplice”. 

Anche a Palermo è ancora idolatrato
“Non potrebbe essere altrimenti. E non avete visto quello che succedeva in allenamento con gente come lui, Ilicic, Cavani, Abel Hernandez. Era uno spettacolo per chi ama il calcio”.
L’artefice di quello spettacolo fu Walter Sabatini, che ora si è rimesso in gioco con la Sampdoria
“La Samp era nel suo destino. Garrone padre lo aveva già chiamato. Secondo me farà benissimo come ha sempre fatto, costruendo una squadra forte e di personalità. Non è solo il direttore delle plusvalenze. La sua profonda intelligenza ed il suo carisma saranno molto utili anche a Giampaolo. Sono certa che ne completerà le caratteristiche e le qualità. Non puoi far incidere Walter solo a metà, ti devi affidare a lui. L’amabilità di un professionista com Carlo Osti rappresenta l’elemento ideale”.

Chiudiamo con un passaggio sulla sua esperienza a Genova, ma sull’altra sponda, quella rossoblu
“Ho ricordi bellissimi, Con Gasperini costruimmo un ottimo rapporto del quale ancora oggi vado orgogliosa e di cui sono grata. Mi sentivo quasi dentro lo staff tecnico, e per un’addetta stampa non è affatto scontato. Sono contenta dei successi che sta raccogliendo a Bergamo, perchè parliamo di un allenatore meticoloso, instancabile e coraggioso: quello che rompe le simmetrie. E’ quello che merita”.


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