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Landi: "Calcio africano ricco di giovani talenti"

ESCLUSIVA TMW - Landi: "Calcio africano ricco di giovani talenti"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 18 settembre 2014, 16:002014
di Lorenzo Casalino

Ogni anno il calcio africano esprime giovani talenti che lasciano il loro Paese per approdare nei campionati europei. Il più famoso probabilmente è il centrocampista Salah, trasferitosi al Basilea nell'estate 2012 e da gennaio di quest'anno in forza al Chelsea di Mourinho. A TuttoMercatoWeb.com, Roberto Landi, attuale allenatore del Wadi Degla, (club della Premier League egizian) ed ex allenatore di Liberia e Al Tersana (Libia), ci spiega il perché.

Landi, terzo anno consecutivo in Africa, come mai questa scelta?
Mi piace misurarmi con il calcio africano perché lo reputo un calcio con grandi margini di crescita e ricco di giovani talenti che, se allenati ed istruiti nel modo giusto, possono far bene e misurarsi anche in campionati europei di primo livello. Inoltre le sfide mi piacciono e mi sono sempre piaciute. Allenare in Egitto era una cosa che mi mancava e non potevo lasciarmela sfuggire. Durante l'estate ho avuto offerte anche in Italia, sia in prime squadre sia in Primavere, però ho optato per il progetto del Wadi Degla in quanto più remunerativo. Non tutti conoscono il Wadi Degla.

Che tipo di club è?
È una società di proprietà della Pepsi Cola Egiziana, con una base economica importante e con un progetto sia tecnico sia manageriale di primordine. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, infatti, la società sta modificando la propria denominazione in Cairo FC per permettere una migliore conoscibilità del marchio a livello internazionale.

A livello tecnico invece, il progetto cosa prevede?
Anche a livello tecnico il progetto è estremamente interessante visto che la società punta moltissimo sul proprio settore giovanile, attualmente composto da 7 formazioni. In prima squadra giocano esclusivamente ragazzi provenienti dalle giovanili e questo tipo di politica societaria mi ha convinto immediatamente.

Per quanti anni si è legato al club egiziano?
"Reputo il progetto del club estremamente interessante, tuttavia la mia volontà era quella di prevedere un contratto flessibile che mi permettesse di svincolarmi nel caso in cui mi venissero formulate offerte importanti da club europei. Per questo motivo ho chiesto allo studio legale Di Cintio - Ferrari, che mi assiste, di predisporre un contratto internazionale con delle clausole ad hoc per cui se dovesse pervenirmi qualche offerta interessante potrei liberarmi immediatamente senza corrispondere alcunché al club egiziano".

Tornando al calcio giocato, secondo lei, cosa manca al calcio africano per avere squadre competitive contro le formazioni europee?
"Obiettivamente in Egitto e più in generale in Africa i giocatori hanno un livello di fisicità, di resistenza e di personalità che nei giocatori provenienti dai paesi più evoluti è impossibile trovare. Naturalmente la loro più grande pecca riguarda l'aspetto tecnico-tattico visto che fin da piccoli non sono mai stati allenati in modo professionale da tecnici preparati. A pari età con i ragazzi italiani si notano immediatamente delle mancanze dovute ad uno scarso allenamento tecnico. Tuttavia, se vengono allenati nel modo giusto possono, in poco tempo, raggiungere e superare la qualità dei loro pari età europei".

Perché nel nostro calcio non si vedono talenti egiziani?
"Sicuramente il fatto che siano extracomunitari incide profondamente. Tuttavia penso che il motivo principale sia da addebitare al fatto che le nostre società non vogliono rischiare prendendo ragazzi che provengono da campionati di secondo livello. Un'operazione di mercato come quella condotta dal Basilea con Salah (rivenduto al Chelsea lo scorso gennaio per 15 milioni di euro) rappresenta un grande colpo manageriale che però presuppone una perfetta conoscenza del giocatore ottenuta grazie al lavoro di osservatori che in più occasioni hanno visionato il ragazzo. Questo significa, investimenti a livello scouting che, probabilmente, i nostri clubs non possono permettersi, anche se una plusvalenza come quella registrata dal Basilea per Salah farebbe gola a molti".

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