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esclusiva

Landi: "La Germania ha meritato"

ESCLUSIVA TMW - Landi: "La Germania ha meritato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 15 luglio 2014, 14:032014
di Alessio Alaimo

La Germania campione del mondo ha stupito per compattezza di squadra e mentalità vincente. Questa filosofia, però, non nasce oggi, bensì e frutto di anni di lavoro e di programmazione sia a livello tecnico che dirigenziale. Le uniche squadre ad averla impensierita sono state le compagini africane. A TuttoMercatoWeb, Roberto Landi, ex allenatore della Liberia con un passato da giramondo del calcio (Georgia U21, Lituania U21, Qatar U20), ci spiega il perché.

Landi, Germania campione del mondo: ha vinto la squadra più forte?
"La Germania ha sicuramente meritato di vincere il mondiale brasiliano, dimostrandosi la squadra più completa nell'arco di tutta la manifestazione. In alcune partite si è espressa al meglio, mentre in altre ha fatto un po' fatica, ma durante un torneo così lungo è comprensibile e fisiologico qualche calo di rendimento".

L'Argentina, però, è stata piegata solamente a pochi minuti dal termine. Come mai?
"Sii sa che in una partita secca di simile importanza, può accadere di tutto anche perché la paura di sbagliare è sempre dietro l'angolo. Le occasioni per vincere le ha avute anche la squadra di Sabella, ma non ha saputo sfruttarle. La Germania, invece, si è dimostrata cinica e determinata per tutto il match".

Il calcio tedesco è veramente il migliore del mondo in questo momento?
"Sicuramente in Germania si è svolto un lavoro a livello organizzativo assai rilevante. La creazione delle Accademie con l'inserimento di tecnici altamente qualificati e la conseguente valorizzazione dei giovani talenti, fa oggi della Germania la prima espressione del calcio mondiale".

E' sufficiente creare delle Accademie per vincere?
"Assolutamente no. L'impostazione di un modello organizzativo e tecnico è la base su cui sviluppare il lavoro della federazione. Tuttavia a questo si devono aggiungere competenza e qualità di allenatori ed istruttori capaci di infondere nei ragazzi principi e concetti sia a livello calcistico che educativo".

All'Italia in questo momento cosa manca?
"In Italia, al contrario di quello che si dice, i giovani ci sono e sono anche molto molto forti. Ciò che manca è il coraggio di farli giocare, di costringerli ad assumersi responsabilità. Solo in questo modo un ragazzo può maturare e crescere rispetto al mondo ovattato dei settori giovanili.
È evidente che se allenatori e società non hanno il coraggio di compiere queste scelte resteremo sempre un passo indietro rispetto a nazioni come Francia, Spagna, Germania nelle quali giocano ragazzi poco più che ventenni, già da anni titolari nei loro rispettivi club".

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