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Morrone (ADiCoSp): "Allarme Coronavirus, il calcio si fermi: è necessario"

ESCLUSIVA TMW - Morrone (ADiCoSp): "Allarme Coronavirus, il calcio si fermi: è necessario"
lunedì 9 marzo 2020, 12:49Altre Notizie
di Claudia Marrone

"Dopo il nuovo decreto del governo, emanato nella nottata del 8 marzo, che amplia all’intera Lombardia e a quattordici province italiane lo status di zona rossa con divieto di ingresso e uscita se non per indifferibili motivi di lavoro: l’Associazione Direttori e Collaboratori della Gestione Sportiva, lancia dunque un accorato appello alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e a tutte le Leghe.
Dopo un confronto tra tutti i consiglieri, alla luce di questo chiediamo che si valuti uno stop completo di tutti i campionati al fine di tutelare la salute di atleti, tecnici, dirigenti e addetti ai lavori.
Naturalmente ci affidiamo alle decisioni delle massime istituzioni calcistiche alle quali: esprimiamo la nostra massima fiducia e ci dichiariamo disponibili ad un confronto per esprimere le nostre proposte": con questo comunicato, l'ADiCoSp (Associazione direttori e collaboratori sportivi) ha richiesto, in questo momento di emergenza nazionale, la sospensione dei campionati calcistici.
E i microfoni di TuttoMercatoWeb.com hanno contattato il presidente Alfonso Morrone.

Stop momentaneo o definitiva sospensione, sembrano queste le uniche due alternative per il calcio: quale la migliore?
"Noi come Adicosp siamo per la sospensione dei vari campionati professionistici e dilettantistici: il mondo del calcio e i suoi attori non sono immuni dal contagio del Corovid-19. Allo stesso tempo ho molta fiducia nelle istituzioni calcistiche, a partire dal Presidente Gabriele Gravina che opportunamente ha convocato per domani un Consiglio Federale straordinario. Decidere nell’immediatezza in un momento di estrema emergenza mai vissuta prima non è facile questo bisogna ricordarlo sempre".

Nel comunicato che come associazione avete diramato, si parla di proposte: quali?
"Sicuramente non essendo specialisti nel campo medico, il sottoscritto in qualità di presidente e tutti i consiglieri Adicosp potremmo, se interpellati, dare il nostro contributo per suggerimenti vari riguardo a questo stato di emergenza nell’ottica esclusivamente sportiva. Ieri il consiglio direttivo in call conference ha avanzato delle proposte che vanno tutte in direzione della sospensione a salvaguardia della salute dei lavoratori sportivi per poi intervenire, a emergenza conclusa, con delle misure che possano quantomeno alleviare il danno economico che sta arrecando ai club, specialmente quelli di C e D, dove il botteghino ha un peso specifico importante per quanto riguarda gli introiti. Crediamo che da sole la Figc e le Leghe non possono adottare tali correttivi pertanto è fondamentale anche l’intervento del Governo e del Ministro Spadafora in particolare. L’Adicosp ha chiesto un incontro con quest’ultimo per discutere e portare proposte da inserire nei decreti attuativi in applicazione della Legge 86/20219. In quella occasione approfitteremo per avanzare proposte per supportare società e tutti i lavoratori del calcio, direttori e collaboratori in primis. A questo punto la defiscalizzazione è una strada obbligata".

Il contraccolpo per il calcio, qualunque sia la decisione, ci sarà.
"Il contraccolpo è già presente. Fermare lo sport nazionale che finanzia in gran parte tutto il movimento sportivo sta provocando e provocherà ancora danni importanti. Ai mancati incassi al botteghino, forse, si potrebbero aggiungere quelli dei diritti televisivi anche se qui bisogna poi sapere le clausole presenti nei contratti. Naturalmente girando meno risorse tutti gli attori dovranno adeguarsi. Io mi riferisco soprattutto ai calciatori, tecnici e dirigenti che operano nelle serie minori dove il calcio rappresenta il pane per le proprie famiglie. Questi comunque sono argomenti da affrontare finita questa emergenza che non ha eguali in epoca recente; ora bisogna collaborare tutti per non facilitare ancor di più il contagio. Lo dobbiamo tutti come senso civico. Si è fermato un intero paese partendo da tribunali, uffici pubblici ecc. non vedo perché il calcio non si può allineare".

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