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Ragini: "Vi racconto la mia Africa, tra guerra e calcio"

ESCLUSIVA TMW - Ragini: "Vi racconto la mia Africa, tra guerra e calcio" TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 12 gennaio 2017, 12:242017
di Giuseppe Granieri

“Da un punto di vista umano e professionale i 7 mesi passati in Congo, a Kinshasa, alla guida dell’Ac Ujana, sono stati i migliori della mia vita. È stata un’esperienza affascinante, che mi ha arricchito a tutti i livelli. Ringrazio chi mi ha dato fiducia, quindi tutta la società e, soprattutto, il direttore Rino D’Agnelli, amico e compagno di viaggio”. Con queste parole, rilasciate in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, l’allenatore sanmarinese Marco Ragini, racconta la sua esperienza in Africa.

Mister, partiamo dalla fine: esperienza chiusa, perché?
“Ci sono focolai di guerra civile che, comunque, destabilizzano coloro che sono in Congo a lavorare, soprattutto un europeo. Quindi, di comune accordo con l’ambasciata italiana, ho preferito rientrare in Italia, ma a malincuore”.

Situazione al limite?
“Per noi europei, direi proprio di sì: lì, invece, la gente è abituata a fronteggiare determinati situazioni”.

Che esperienza è stata?
“Molto affascinante: da un punto di vista umano, ho avuto modo di conoscere un popolo che vive e pensa in un modo completamente diverso dal nostro; da un punto di vista professionale, ho fatto conoscenza con un calcio esplosivo e molto fisico ma che ha ancora da imparare tanto sotto il profilo tecnico/tattico”.

Doppio ruolo per lei nel club.
“Sì, la mattina insegnavo calcio agli allenatori dell’Accademia, mentre nel pomeriggio allenavo la prima squadra. I risultati sono stati sin da subito molto buoni, peccato non aver potuto concludere il lavoro: il lavoro è importate, ma la vita di più”.

Ed ora?
“Sono rientrato solo da qualche giorno e sto cercando di riposizionarmi: molti, immagino, pensano che sia ancora in Africa. Detto questo, qualche chiamata c’è già stata: devo solo capire se è meglio salire un treno in corsa oppure attendere l’inizio della nuova stagione”.

Obiettivi?
“Rimanere in Italia, dove ho già allenato, sarebbe bellissimo, ma non ho preclusioni verso nessuna situazione, dato che ho più volte allenato all’estero (Olanda, Slovacchia, Svizzera e Lituania)”.

© Riproduzione riservata