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esclusiva

Spinozzi: "Calciopoli? Nulla è cambiato. Le facce sono le stesse"

ESCLUSIVA TMW - Spinozzi: "Calciopoli? Nulla è cambiato. Le facce sono le stesse"
giovedì 31 marzo 2016, 12:482016
di Lorenzo Marucci

Dall'80 all'86 ha giocato nella Lazio guadagnandosi la stima e l'affetto dei tifosi biancocelesti. Arcadio Spinozzi, di professione stopper, si ricorda anche per l'inconfondibile barbetta. Nella settimana del derby romano ci siamo rivolti anche a lui ("che emozioni nell'83-84, il mio primo derby. I fumogeni e lo spettacolo della tifoseria"), ma l'occasione è pure quella per sviscerare altri temi. "Il calcio lo seguo ormai poco - racconta a Tuttomercatoweb.com - non faccio più parte di questo mondo ma non l'ho deciso io. Avevo iniziato la carriera di allenatore ma poi non ho più ricevuto proposte. Con il mio libro 'Le Facce del Pallone' ho in pratica anticipato Calciopoli, denunciando ciò che avveniva intorno e dentro al calcio. Gare truccate e di conseguenza anche i campionati. Così come alcune trasmissioni tv erano orientate in un certo modo, tutto era programmato con indicazioni precise su chi doveva partecipare come ospite e anche su come doveva essere commentata la moviola"

Sapeva insomma a cosa sarebbe andato incontro?
"Sì, ma non ne potevo più"

Rispetto a Calciopoli adesso è cambiata in meglio la situazione?
"I personaggi sono gli stessi con ruoli diversi. A livello di Federazione i personaggi sono sempre quelli. Quindi che cosa è cambiato? Niente. Il sistema era collaudatissimo e andava estirpato radicalmente. Le regole dovrebbero essere rispettate senza guardare in faccia a nessuno".

Di Tavecchio che pensa?
"Già all'epoca faceva parte della Figc. In più ci sono stati personaggi condannati per reati gravissimi ma a livello di Federazione ci si è guardati bene dal prendere provvedimenti drastici. Chi comanda in Figc? Chi sono i controllati e i controllori? Le stesse persone?"

Tornando a lei non ci sono mai stati tentativi per farla tornare nel mondo del calcio?
"Al processo Gea e dopo Calciopoli fui ammesso come parte civile: tramite persone che conoscevo mi fu offerto di fare il secondo in un'importante squadra di serie A. Ero fuori da tanti anni e rifiutai categoricamente perchè era chiaro che si voleva comprare il mio silenzio".

Adesso, se dovesse tornare nel calcio che cosa farebbe renderlo migliore?
"Da solo non potrei fare niente, ma farei rispettare le normative federali che vengono costantemente disattese da certi personaggi".

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