Fiorentina, finalmente una cosa di calcio

Aver ufficializzato il rinnovo di contratto di Federico Chiesa, per la Fiorentina, è una gran bella notizia. Se si tratterà di un segnale determinante per una crescita futura, o se il sodalizio dovrà essere ridiscusso alla luce di qualche “big”, questo solo il tempo potrà dirlo. Però di questi tempi, con questi chiar di luna, adeguare contrattualmente la posizione del gioiello più brillante va comunque in una direzione calcistica.

Tanto basta in una condizione di distacco silenzioso come quella che riguarda la Fiorentina. Distacco dei proprietari, distacco della tifoseria nei confronti della società, distacco da quel pathos che da queste parti ha sempre coinvolto i più. Se quella attuale somiglia tanto a una stagione limbo, almeno, sul fronte Chiesa è stato fatto quel che serviva. L'assenza di una clausola rescissoria, poi, lascia il tempo che trova, da giugno sarà soprattutto il mercato a determinare le prossime evoluzioni.

A proposito di mercato sono invece le trattative invernali a pararsi dinanzi a Corvino. Se dal lato tecnico Pioli ha già fissato per l'inizio dell'anno il momento buono per i primi bilanci, su quello del mercato alcune indicazioni sembrano già evidenti. Tanto più nel caso di coloro che il campo continuano a vederlo con il binocolo come nei casi di Maxi Olivera, Cristoforo o dei giovani come Zekhnini e Hagi.

In altri termini le uscite potrebbero ravvivare il primo mese del prossimo anno, con una Fiorentina che intanto monitora il mercato sudamericano (non è un caso che ai viola continuino ad essere accostati giocatori argentini dopo il blitz di Corvino della scorsa settimana) e quello francese come ha fatto Freitas. Inserimenti, quelli del prossimo gennaio, da gestire alla luce dei soliti paletti di bilancio.

Anche per questo il sospiro di sollievo sull'ingaggio top consegnato a Federico Chiesa è più che legittimo.