Fiorentina, Guetta: “Senza portiere”
Il disastro che non ti aspetti.
Prima la folle uscita di Sportiello, poi la seratacca di Dragowski, che sembrava un estraneo, uno qualsiasi buttato lì a difendere la porta viola.
Accetto tutte le critiche di chi pensa che abbia esagerato nelle valutazioni sul portiere polacco, che farà certamente meglio in futuro (peggio è obiettivamente dura), ma devo sempre dire quello che sento e vi assicuro che dal vivo la sensazione era che giocassimo davvero come se in porta ci fosse il primo che passava di lì.
Oltre a tre gol assolutamente evitabili, c’è stata la paura con cui si muovevano quelli davanti a lui.
Peccato, perché grazie ad uno straordinario Veretout e a un Chiesa scintillante l’avevamo giocata alla pari contro chi punta alla Champions, pur senza Gil Dias, un fantasma, e il Simeone di un mese fa: generoso, ma sterile.
A portieri invertiti avremmo vinto noi, ma non si poteva fare.