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Gravina: "Dalla Lega di A nessun contributo, c'è molto da fare"

Gravina: "Dalla Lega di A nessun contributo, c'è molto da fare"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 30 gennaio 2018, 14:392018
di Marco Frattino

L'election day di ieri in Federcalcio ha portato a un nulla di fatto. La tanto attesa fumata bianca non è arrivata e, ora, avanza l'ipotesi di commissariamento. Gabriele Gravina, uno degli ex candidati alla presidenza, ha parlato ai microfoni di Radio Crc: "La giornata di ieri e quella del 13 novembre, giorno di Italia-Svezia, rappresenteranno sicuramente una svolta per il calcio italiano. Abbiamo dimostrato che esiste la necessità impellente di affidarsi a terzi la governance, ammettendo la sconfitta da parte nostra. Non è tutto negativo, non temo il commissariamento. Io dico di aver vinto perché ho messo a disposizione la mia esperienza e perché ho creduto fino in fondo di poter giocare una partita che mi hanno impedito di giocare. La mia coerenza credo sia inoltre sotto gli occhi di tutti. Mi è stato proposto di ricoprire la carica, ma il mio 'sì' avrebbe gratificato me sotto il profilo personale ma non avrebbe fatto bene al calcio italiano. Ho auspicato una convergenza per un percorso di riforme, di rivoluzione culturale, ma soprattutto di riforma. Credo che il calcio abbia bisogno di una riforma statutaria, al momento attuale è impossibile governare. Il calcio ha bisogno anche del supporto delle istituzioni. C'è molto da fare.

Vivo nel calcio da tanti anni, percepisco sempre tante contraddizioni. Qual è il contributo della Lega di A al calcio italiano? Fino ad oggi la Lega non è riuscita ad esprimere il suo presidente. Per essere leader non puoi solo professarti, la leadership si esercita sul campo.

Il tema delle seconde squadre è stato oggetto di propaganda elettorale. Mi sono battuto perché fossero inserite già due anni fa. Sapete che la Lega Pro è 'zoppa' e basta introdurre quattro squadre. Non possono essere inserite al 1° luglio. Poi bisogna chiarire cosa si intende per seconde squadre. Non possono essere composte solo da calciatori stranieri in un campionato che serve a formare giovani calciatori", le parole riportate da Radio Crc.