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Il saluto fascista vale la Promozione: Luppi al Borgo Panigale

Il saluto fascista vale la Promozione: Luppi al Borgo PanigaleTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 5 dicembre 2017, 15:572017
di Ivan Cardia

"È inaccettabile ciò che è avvenuto ieri durante una partita di calcio a Marzabotto, un luogo simbolo di un'immane tragedia che merita il rispetto della memoria. Un gesto che non va sottovalutato ma condannato con fermezza. Non bisogna mai abbassare la guardia". Parola di Luca Lotti, Ministro dello Sport, 13 novembre 2017. Stessa musica per Carlo Tavecchio, presidente della FIGC: "Siamo di fronte ad un gesto inqualificabile, in un luogo simbolo della violenza nazifascista".

Il gesto? Saluto fascista (o romano che dir si voglia) e maglia inneggiante alla Repubblica di Salò, dopo un gol. È successo, appunto, meno di un mese fa, a Marzabotto. Lo stesso comune che nel 1944 fu teatro dell'eccidio di Monte Sole: oltre 770 partigiani uccisi dai nazi-fascisti in un'opera di rappresaglia contro la Resistenza. A compierlo, Eugenio Maria Luppi, classe '92, all'epoca tesserato per la Futa 65. Il club si è dissociato fermamente, poi sono arrivate le parole di Lotti e Tavecchio sopra citate. Oggi, la notizia (riportata dai colleghi di emiliaromagnasport.com) di un nuovo ingaggio del prode Luppi: scala due categorie, trasferendosi al Borgo Panigale, la seconda formazione più antica di Bologna, militante in Promozione. E la condanna perpetua non può ovviamente esistere, ma la memoria del calcio sembra davvero molto corta.