Ledesma sul VAR: "Lazio penalizzata ma non vedo un complotto"
Cristian Ledesma, ex capitano della Lazio, ha parlato delle ultime polemiche causate dal VAR ai microfoni di Radio Incontro Olympia. Queste le sue dichiarazioni, riportate da lalaziosiamonoi: "Prima del Var gli arbitri sbagliavano perché non avevano la possibilità di rivedere le immagini; oggi, grazie alla tecnologia, questo non si può più dire. Chissà quali immagini passano ai direttori di gara. Parlando della Lazio, i torti si vedono, non ce li stiamo inventando noi. Come si fa a dire che i tifosi e la società non abbiano ragione? Le immagini parlano chiaro e sono state viste dagli arbitri. Non capisco come possano accadere certe cose, ma non voglio neanche pensare al complotto. Non vedo questo, nessuno vuole distruggere la Lazio e il suo percorso in campionato. Certo la situazione dei torti potrebbe avere ripercussioni sulla squadra ma non vedo altre soluzioni se non il lavoro. Le partite vanno giocate, non bisogna pensare che quando arriva una squadra di centro o bassa classifica siano tre punti facili. Contro il Bologna la squadra aveva il fiato corto ma ha dato tutto, non è arrivata la vittoria ma non era semplice. Non vedo tutto questo pessimismo".
Sull'Europa League: "Basterebbe vedere le squadre che ha eliminato il Salisburgo per capire le insidie della gara. La Lazio deve guardare a se stessa: non bisogna sottovalutare l’avversario e l’andata contro la Steaua lo testimonia. Sono fiducioso sul passaggio del turno. A Kiev i biancocelesti sono stati superiori dall’inizio alla fine. Puntare tutto sull’Europa League? È un po’ azzardato, ci sono tante squadre di livello e non è facile vincere. Molte compagini hanno un’esperienza internazionale che alla Lazio manca. I biancocelesti devono puntare su loro stessi e mantenere le giuste convinzioni sino alla fine: il distacco in campionato dal terzo posto non è tanto, si può colmare e ci sono molti scontri diretti”.
Su Lucas Leiva: "Non lo scopriamo oggi: è stato un giocatore chiave del Liverpool per diversi anni. Ha carisma, personalità, altrimenti accanto a Gerrard e Mascherano non si gioca: il pregio che ha avuto è stato quello di farsi riconoscere come leader".