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LIVE TMW - Italia U21, Di Biagio: "Non sarò più il ct"

LIVE TMW - Italia U21, Di Biagio: "Non sarò più il ct"TUTTO mercato WEB
martedì 25 giugno 2019, 11:33Altre Notizie
di Dario Ronzulli

Con lo 0-0 tra Francia e Romania l'Europeo dell'Italia Under 21 si è concluso alla fase a gironi. Alle 11 il ct Luigi Di Biagio parlerà in conferenza stampa per tracciare un bilancio della rassegna continentale e per parlare del suo futuro.

11:00 inizia la conferenza stampa di Di Biagio

Qual è il bilancio di questi sei anni?
"Bisogna scindere i risultati di questi anni da quello che è successo in questo Europeo. Direi che è stato fatto un ottimo lavoro: abbiamo fatto crescere tanti ragazzi, siamo stati competitivi con tante squadre forti, tanti ragazzi sono andati in Nazionale A. Poi ci sono le note dolenti, perché il risultato non è positivo ma non è un fallimento per me".

Il suo futuro?
"Non sarò più l'allenatore dell'Under 21. Ringrazio tutti, dai dirigenti a Maurizio Viscidi".

Rimpianti particolari?
"La colpa è solo nostra, senza cercare alibi. Il responsabile principale sono io e i ragazzi con me. Però chi dice che non abbiamo gioco e non corriamo è in malafede. Abbiamo fatto più tiri, siamo stati più pericolosi degli altri. Se la Romania avesse vinto mi avreste detto che sarei stato il più bravo di tutti".

Rifarebbe la scelta di portare i giocatori nel giro della Nazionale A?
"Sì, assolutamente. Anche Zaniolo e Kean mi hanno dato qualcosa, forse meno degli altri 4 ma non mi sento di rimproverarli. Qualcuno dimentica che abbiamo dovuto fare dei prestiti all'Under 20 per il Mondiale. Noi abbiamo 40-50 giocatori che girano tra U19, U20 e U21. Con le Under siamo andati ben oltre le aspettative".

Cos'è mancato all'Italia in questi europei?
"Il primo europeo è stato un miracolo, qualificarsi davanti a Belgio e Serbia è stato miracoloso. Il secondo europeo abbiamo perso la semifinale con la Spagna, con i più forti. Ci sono sempre 5-6 squadre che possono vincere. Il fallimento vero è quando fai 0 punti e nessuno va in nazionale maggiore. E non ho bisogno di essere difeso dalla Federazione: ho parlato dei giocatori Under perché abbiamo questo problema".

Cosa farà dall'1 luglio?
"Sono sul mercato. Club di Serie A e Serie B mi hanno cercato ma per rispetto della Federazione ho sempre detto di no. Grazie alla crescita di questi anni mi sento pronto per nuove sfide".

Avrebbe lasciato anche in caso di vittoria?
"Avrei lasciato comunque. Non mi sentivo più stimolato al 99,9%: avrei lasciato forse uno spiraglio per fare i Giochi".

Cosa ha portato di suo in questi sei anni di Under?
"La cosa principale che mi è stata insegnata è che non conta se vinci ma come vinci. Noi abbiamo giocato un buonissimo calcio, cambiando la mentalità dei nostri ragazzi. Avere influito sulla scelta di Roberto Mancini di mettere Verratti e Jorginho mi fa molto piacere. Io penso che la cosa più evidente sia stato il cambio di mentalità rispetto al passato".

Come avete vissuto la partita di ieri sera?
"Finito l'allenamento l'abbiamo vista durante la cena. Io ci ho sempre creduto nella mia vita e ci credevo anche ieri".

In questi anni quale fotografia farebbe della sua esperienza? E la partita con la Polonia è l'amarezza più grande vissuta da ct?
"La vittoria in Belgio nel 2011 ci ha dato grande fiducia, poi ci metto la semifinale con la Spagna con i ragazzi che in 10 riuscirono a pareggiare e poi a battagliare, infine ci metto la voglia trascinante dei più talentuosi. Questi ragazzi non devono dimenticare quanto siano cresciuti. E la sconfitta con la Polonia resta un'amarezza, certamente".

Quello di Zaniolo e Kean è stato solo un episodio o bisogna seguirli di più?
"Credo che un allenatore debba lasciare qualcosa dentro e fuori dal campo. Non mi sono divertito a fare quello che ho fatto, mi sono preso un rischio. Però la cosa è finita subito perché hanno chiesto scusa subito a tutto il gruppo. Quando ho preso questa scelta ho informato subito Mancini e Gravina. Bisogna stare dietro tutti i ragazzi".

C'è la necessità per alcuni giocatori di fare il salto di qualità?
"Il salto di qualità lo dovrei fare io: giochiamo bene ma non vinciamo e allora devo trasmettere io qualcosa in più. Io do dei concetti, loro li applicano in modo eccellente. C'è da migliorare da parte loro ma sono io che devo mettermi in discussione".

C'è un messaggio che vuole mandare agli allenatori di A?
"Spero che i giovani possano avere più spazio ma non è una critica ma una richiesta per il bene del calcio italiano".

Rifarebbe qualche scelta diversa?
"No perché tra infortunati, squalificati e punizioni non eravamo così tanti. Quando poi si conclude così tanto in porta vuol dire che fai fatica a fare dei cambi. Forse nel secondo tempo con la Polonia si poteva fare qualcosa di diverso però è difficile rimproverarsi qualcosa".

È cambiato qualcosa nell'utilizzo dei giovani?
"Hanno trovato più spazio grazie ai soliti allenatori che ringrazio. Qualche anno fa accadeva che giocassero da noi e poi venivano utilizzati nei club".

A cosa possiamo paragonare questi sei anni di ct? Nicolato può essere il suo erede?
"Non abbiamo mai lavorato insieme ma la collaborazione è sempre stata continua, come con tutti gli altri ct. Non so a cosa possano corrispondere i sei anni fatti qui, anche perché ci sono pro e contro diversi rispetto al lavoro nei club".

Chi vince l'Europeo secondo lei?
"All'inizio dissi che c'erano 5 squadre che potevano competere. A questo punto possono vincerle tutte, se devo sbilanciarmi credo che la finale possa essere Spagna-Germania. Però la Romania gioca un buon calcio e la Francia vuoi o non vuoi è arrivata fin qui".

Perché l'Italia è fuori dall'Europeo?
"Perché c'è mancato qualcosa contro la Polonia. Colpa solamente nostra e non possiamo rimediare".

I nostri 23 e in particolare gli 11 contro la Spagna sono inferiori a Spagna e Germania?
"No, assolutamente. La mia squadra è sempre la più forte".

A chi affiderebbe l'Under 21?
"Visti i principi di gioco che ho Pep Guardiola non sarebbe male (ride, ndr). Non saprei, deve conoscere i nostri giovani e sapere il lavoro che abbiamo fatto in questi anni".

Differenze nel rapporto con Ventura e Mancini?
"Rapporto professionale con entrambi".

In prospettiva uno come Daniele De Rossi possa essere un tecnico anche federale?
"Per la sua intelligenza e le sue capacità può scegliere tranquillamente di fare tutto. È così altamente qualificata che può davvero fare tutto".

La cosa migliore capitata in questi sei anni?
"Come in una famiglia i figli non sono tutti uguali e i giocatori non sono tutti uguali. Con alcuni mi sono legato di più e quando li ho ringraziati mi hanno detto loro grazie a me perché se non era per l'Under 21 non avrei giocato mai da nessuna parte".

11:33 termina la conferenza stampa di Di Biagio.

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