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Michele Uva a Sportitalia: "Ronaldo in Italia bene ma non basta"

Michele Uva a Sportitalia: "Ronaldo in Italia bene ma non basta"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 7 maggio 2019, 17:19Altre Notizie
di Gianluigi Longari

Il vicepresidente della Uefa ed ex direttore generale della Figc, Michele Uva, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva a Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre). Uva ha toccato alcuni dei temi dell’attuali politico-sportiva del calcio italiano. L’intervista integrale andrà in onda settimana prossima nel corso della trasmissione ‘Labirinto’ condotta da Piero Giannico. Ecco alcuni passaggi dell’intervista rilasciata da Michele Uva a Sportitalia: Sulla candidatura per Euro 2028 e il processo di costruzione nuovi stadi “Quello degli impianti è un grande problema. Sento parlare della candidatura di Euro 2028 come la panacea dei mali dell'impiantistica, invece per poter vincere una candidatura devi poter avviare dei processi. Ci sono stadi importanti che sono già in gestazione da 4-5 e chiara-mente l'Europa vede e osserva. Se poi ti dovesse capitare come concorrente un'altra nazione che ha stadi già pronti è chiaro che parte decisamente avvantaggiata. quindi secondo me in questo momento non ci sono le condizioni in Italia per fare una candidatura per Euro2028.
Su come l’Uefa come guarda il calcio italiano
“Lo guarda come uno dei campionati pilastro del sistema europeo. La Serie A per la sua storia e per il suo attuale momento è un campionato di riferimento. Vedere gli stadi mezzi vuoti nelle ultime giornate di campionato è un aspetto che sicuramente fa capire quale sia lo specchio del momento attuale”.

Sulla spinta di Ronaldo al calcio italiano “E' indubbio che l'arrivo di CR7 grazie alla Juventus, sia stato un grandissimo spot mondiale. Avvicinerà sicuramente tanti ragazzi e aumenterà sicuramente il sistema dalla base però puntiamo tutto sulla capacità marketing promozionale di un giocatore e non di un intero sistema sicuramente quando CR7 dovesse decidere di smettere sarebbe un grande problema. Non è una persona sola che determina la strategia di un sistema, non è un manager solo, non è un giocatore, non è un solo allenatore ma è la complessità di un sistema che determina il succes-so del calcio” Sul perché non abbia più ruoli nel calcio italiano “E' una domanda che va fatta a chi in questo momento governa il calcio italiano. Penso di aver lasciato, non io solo, ma anche il presidente Tavecchio e tutti i collaboratori della Federazione che hanno collaborato per 4 anni e mezzo intensamente, pensiamo di aver lasciato una bellissima federazione, sana da un punto di vista economico, da un punto di vista finanziario, da un punto di vista sportivo con il rilancio del calcio femminile, con la ristrutturazione di Coverciano, con i centri territoriali che sono quelli che stanno dando linfa alle nazionali giovanili che vincono con la Germania 3-1, due giorni fa” Sulle seconde squadre e sull’Inghilterra che ha chiesto informazioni all’Italia “Assolutamente vero perché Ferran Soriano, l'amministratore delegato del Mancester City mi ha chiamato e perché anche per l'Inghilterra sta diventando un'esigenza e stanno studiando il mo-dello italiano. Si è iscritta l'anno scorso solo la Juventus, spero che quest'anno ce ne siano anche delle altre. Questo in vista di quelle che saranno le nuove normative FIFA. Perché la seconda squadra ti permette di avere altri 30 tesserati quindi la riduzione delle rose, limitazione dei prestiti. Ci sono una serie di regole che stanno per entrare in vigore o allo studi, per cui le seconde squadre potrebbero essere il viatico interessante. Quindi è interessante il progetto sportivo, interessante come progetto editoriale e mi auguro che altre società di serie A capiscano che è un progetto molto importante”.

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