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Napoli, per la formazione Primavera è buio pesto

Napoli, per la formazione Primavera è buio pestoTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
sabato 6 febbraio 2016, 20:252016
di Alessio Calfapietra

Se la prima squadra del Napoli sta affrontando una stagione eccezionale al di sopra delle piu' rosee aspettative, lo stesso non si può dire della Primavera affidata a Giampaolo Saurini. Con la sconfitta odierna patita sul campo dell'Ascoli, infatti, gli azzurrini sprofondano al penultimo posto in classifica con soli quindici punti. Il ruolino di marcia è sconfortante: appena quattro vittorie, a fronte di tre pareggi e soprattutto dieci sconfitte. Esemplare poi il bottino raccolto nelle gare in trasferta, cioè un solo pareggio rimediato alla prima giornata contro il Palermo.

L'annata è ormai compromessa, alla luce dei dodici punti di distacco dalla zona play-off e della prematura eliminazione dalla Coppa Italia. Cercare le cause di un simile disastro è complicato, ma a quanto pare l'organico assemblato la scorsa estate difetta, oltre che di personalità, anche in termini di valori tecnici e tattici. Se anche ci si limitasse ad osservare la crescita personale dei singoli calciatori ci sarebbe ben poco da salvare. L'apporto del fuori quota Luperto ha avuto effetti limitati, così come gli estemporanei sprazzi offerti dal centravanti Antonio Negro, troppo spesso oscurati da certi limiti caratteriali.

La strategia di Gianluca Grava si è dunque dimostrata fallimentare. In sede di mercato è stata confermata la base dei '97, lasciando partire forse il piu' pronto come Bifulco, innestandola con calciatori svincolati da club non di prima fascia (Carcatella-Frosinone, Liguori-Ternana) oppure ricorrendo a prestiti da club dilettantistici o di terza serie come Ferraro dal Sorrento e Piacente dalla Juve Stabia, società con la quale è in corso una partnership essendo già arrivati da un anno Schiavi, Donnarumma, Procida e Luise. Ancora non pervenuto Diego Acunzo, tesserato gratis dopo il fallimento del Parma.
I calciatori provenienti dalla formazione Allievi quali Otranto, D'Ignazio e Spavone non hanno finora lasciato il segno, e sicuramente a gennaio la squadra avrebbe avuto bisogno di profili piu' incivisi degli ultimi arrivati Milanese - lasciato libero dal Torino - e l'attaccante Tammaro ex Genoa e Carpi.

Se il Napoli vuole costruire nel vivaio un punto di forza come annunciato ormai da tantissimo tempo, sin dai prossimi mesi sarà necessario un deciso cambio di marcia. Far ritornare in maglia azzurra i giovani campani emigrati al centro-nord è sulla carta una buona scelta, ma bisogna alzare di molto il tiro.
Il Napoli avrebbe dovuto puntare figli della propria terra come Mandragora, appena preso dalla Juventus, o Donnarumma ormai titolare nel Milan, o gli interisti Davide Merola e Salvatore Esposito, ed evitare che altri come loro da giovanissimi vadano altrove. Per farlo il budget dedicato al settore giovanile deve essere aumentato considerevolmente, così come risulta imprescindibile un ampio e reale miglioramento delle strutture. Intanto Gli Allievi under 17 sono secondi dietro la Roma, probabilmente sarà un buon punto di partenza per l'anno prossimo.