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Pagliuca: "Mancini ok per l'Italia. VAR? Non viene usata bene"

Pagliuca: "Mancini ok per l'Italia. VAR? Non viene usata bene"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 10 ottobre 2018, 11:562018
di Lorenzo Di Benedetto

"Mi ha fatto arrabbiare molte volte, è vero. Come credo di averlo fatto arrabbiare spesso anch’io. Ci si mandava a quel paese, ma l’affiatamento cresce anche così. E il nostro era un gruppo molto affiatato e molto frizzantino. Litigavamo, ma eravamo amici. E lo siamo rimasti". Queste le parole di Gianluca Pagliuca su Roberto Mancini al Corriere della Sera.

Nella carriera da allenatore, quanto deve Mancini a Boskov?
"Credo molto, perché non c’era nessuno migliore di Vujadin nella gestione del gruppo".

Mancini era un talento istintivo, spesso fumantino. L’ha sorpresa la sua carriera da allenatore?
"No, affatto. Era già predisposto al ruolo: spesso discuteva con Boskov anche di questioni tattiche, sempre col massimo rispetto ma sapendo quello che diceva".

Abituato in grandi squadre e col mercato quasi sempre aperto, da c.t. può avere delle difficoltà a trovare i giocatori che vuole?
"Non credo, anche perché il suo obiettivo era la Nazionale e per la maglia azzurra ha il massimo rispetto".

Balotelli e Belotti sono rimasti a casa: è un messaggio, una tirata d’orecchie o un errore del Mancio?
"Mi sembra che abbia spiegato che non sono in forma, ma non è una bocciatura. Appena trova la condizione, Balotelli credo sia confermatissimo: Mancini è uno dei pochi ad aver avuto sempre pazienza con lui".

Il ct ha difeso Chiesa, al centro delle polemiche per una presunta simulazione. Se la ricorda la sfuriata di Mancini per un rigore negato dopo una caduta in area?
"Certo, perché il fallo glielo feci io, che giocavo nell’Inter. Cercai di calmarlo, ma diede in escandescenze e prese una lunga squalifica. Aveva ragione lui, il contatto c’era stato".

Senza la VAR vi «divertivate» di più?
"Non direi, perché gli arbitri sbagliano anche con quella e si vedono dei rigori assurdi. Sono favorevole allo strumento, ma non certo al modo in cui viene usato".