Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Pasquato: "Nazionale un sogno. Avessi avuto la testa di oggi alla Juve..."

Pasquato: "Nazionale un sogno. Avessi avuto la testa di oggi alla Juve..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 14 ottobre 2018, 21:272018
di Giacomo Iacobellis

Cristian Pasquato ci crede. L'attaccante scuola Juventus, oggi al Legia Varsavia in Polonia, ha parlato così del sogno di vestire la maglia azzurra e del suo passato bianconero in un'intervista concessa al Corriere della Sera: "L’idea di venire qui è nata due anni fa, dopo l’esperienza a Samara in Russia. Volevo giocare le coppe europee, ma non siamo ancora riusciti a qualificarci. Quello polacco è un calcio molto fisico, fatto di tanti contrasti. Contro di noi fanno tutti la guerra e se ne stanno chiusi. Ma ciò non toglie che tanti giovani polacchi stiano emergendo. E quando arrivano in Italia si adattano subito.

Juventus? Nel 2011 la prima di campionato contro l’Udinese saltò per lo sciopero dell’Assocalciatori e io ripartii per Lecce, ancora in prestito. Sarebbe stato bello giocare con la Juve almeno quella gara. Si dice che coi giovani c’è poca pazienza in Italia, ed è vero. Ma la colpa di quello che è stato, o non è stato, è solo ed esclusivamente mia. Vorrei avere avuto a vent’anni la testa di oggi, come mentalità e capacità di fare certe scelte. Sono comunque contento così. Nazionale? Da ragazzo l'Italia mi ha dato sensazioni fortissime, ora resta solo un sogno anche se le convocazioni di Piccini o di Giovinco dimostrano che se fai bene all’estero, niente è precluso ed è il segnale di un cambiamento".