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Polverosi (CdS): "Contropiede entra nel vocabolario delle offese"

Polverosi (CdS): "Contropiede entra nel vocabolario delle offese"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 8 gennaio 2020, 11:03Altre Notizie
di Luca Bargellini

Alberto Polverosi, firma del Corriere dello Sport, s'inserisce sulla diatriba Conte-Capello dopo Napoli-Inter di domenica sera sul tema del contropiede con il suo fondo oggi in edicola: "Da domenica sera il termine “contropiede” esce dal vocabolario del gioco del calcio ed entra in quello, se esiste, delle offese. Antonio Conte si è risentito con Fabio Capello che aveva parlato di Inter formidabile in contropiede. Giammai. Il contropiede è da bandire, non è calcio e, se lo è, appartiene al paleolitico. Non solo, dare del contropiedista a un allenatore è oltraggioso, significa considerarlo ormai superato, non moderno, non attuale. Nemmeno “ripartenza”, come si è corretto poco dopo Capello usando un termine più in voga, va bene. La tradizione del calcio italiano non solo è superata, ma va cancellata. Non esistono più Rocco, Herrera (che era il più italiano di tutti i tecnici stranieri), Valcareggi, Bearzot, Trapattoni, Lippi e, se ne faccia una ragione, non esiste più nemmeno Capello. Se poi il più scarso di questo gruppo ha vinto la Champions League non conta.

Ovviamente non esiste più Allegri, la versione ultima di una generazione antica. Esiste solo un calcio di dominio, di possesso, dove gli spazi non vanno sfruttati ma occupati. [...] Chi punta al contropiede offre le stesse emozioni di chi sceglie il possesso palla. Il calcio è contaminazione, è tante piccole leggi e tante grandi esperienze che si mescolano. La sua bellezza è questa, è raccogliere le idee, sintetizzarle e metterle in pratica. Quando Ranieri arrivò a Valencia, riunì i giocatori in mezzo al campo e disse: “Voi volete sempre il pallone fra i piedi, ma se io vi garantisco che andiamo in porta con 5 passaggi dovete credermi e seguirmi”. Quel Valencia vinse la Coppa del Re, battendo anche il Real Madrid, e pose le basi della squadra che con Cuper arrivò per due volte in finale di Champions. A pensarci bene, però, anche Ranieri appartiene al paleolitico..."

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