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Capuano: "E' il PSG a dover temere il Napoli, Mertens super"

Capuano: "E' il PSG a dover temere il Napoli, Mertens super"TUTTO mercato WEB
lunedì 5 novembre 2018, 16:382018
di RMCSport Redazione

Quest'oggi, nel Maracanà di RMC Sport, è intervenuto Ezio Capuano. L'ex tecnico, tra le altre, di Artezzo e Modena si è espresso in merito al momento del Napoli, dalla sfida ormai alle porte con il PSG all' impatto avuto sulla panchina partenopea da Carlo Ancelotti. Questa la sua analisi:

Mister, che rischi può correre il Napoli contro il PSG?
“I francesi sono una delle squadre più forti d'Europa. Il Napoli ha interpretato la gara di andata alla perfezione, sfiorando un'impresa. Pongo la domanda sotto una luce diversa: è il Paris a doversi preoccupare del Napoli. Oggi i partenopei, pur mantenendo la qualità che li contraddistingue da anni, sono una squadra pragmatica e con una identità precisa”.

Unico “errore” di Ancelotti finora può essere stato l'impiego non proprio continuo di Mertens?

“In passato dissi che Mertens avrebbe giocato poco nel Napoli, ma si è dimostrato un campione di livello assoluto. Lo ritenevo troppo simile a Insigne, sono felicissimo di essermi sbagliato. Ormai anche lo stesso Ancelotti si è accorto delle potenzialità straordinarie del belga”.

Quale tra Inter e Napoli ha al momento la rosa migliore?

“A livello di potenziale umano sono due situazione diametralmente opposte: il Napoli è impostato su una gestione più “di gruppo”, l'Inter è basata su individualità fortissime che ancora devono amalgamarsi al 100%. Resto dell'idea che ai partenopei manchi un centravanti decisivo, cosa che invece i nerazzurri hanno nella figura di Icardi, giocatore che sposta gli equilibri. Con un numero 9 di livello assoluto la truppa di Ancelotti potrebbe realmente competere con la Juventus. Tra queste due squadre, mi sento di preferire, nel complesso, la rosa del Napoli a quella dell'Inter”,

Un allenatore può davvero incidere in modo decisivo su una squadra?

“E' un aspetto da verificare su un lasso di tempo più lungo. Un allenatore più è alta la categoria e più deve concentrarsi sulla gestione dei campioni a disposizione: Ancelotti, in tal senso, è uno dei migliori al mondo. Non possiamo però paragonare l'impatto di un grande tecnico con quello di un campione assoluto; penso a Ronaldo alla Juventus, che cambia le partite in una frazione di secondo: questo un allenatore, per quanto bravo sia, non sarà mai in grado di farlo”.