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Lucarelli: "Livorno, niente alibi. L'anti Juve non c'è"

Lucarelli: "Livorno, niente alibi. L'anti Juve non c'è"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com
sabato 8 settembre 2018, 21:082018
di RMCSport Redazione
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Cristiano Lucarelli, allenatore Livorno, su Italia-Polonia, sull'avvio di stagione in B dei suoi e sulle prospettive della A. In studio Dario Ronzulli e Niccolò Ceccarini.
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In esclusiva nel 'Live Show' di RMC Sport c'è Cristiano Lucarelli, ex attaccante ed attuale allenatore del Livorno:

Come stai vivendo i primi mesi sulla panchina del Livorno?
"C'è più responsabilità a fare l'allenatore, molte cose non dipendono direttmente da te visto che in campo ci vanno i giocatori. Devi sperare che loro onorino la maglia come hai fatto tu in passato, anche se non tutti riescano a essere attaccati alla casacca che indossano. Un allenatore deve essere bravo a trasmettere il senso di appartenenza ma non è facile, ci stiamo provando con Igor Protti".

Sul caos che c'è intorno alla Serie B:
"L'inizio di campionato è stato un po' anomalo per noi, abbiamo riposato alla prima giorata, poi abbiamo giocato a Pescara e ora c'è la sosta. Il numero di squadre? Non abbiamo certezze, potranno diventare anche 25. Qualsiasi cosa accadrà non dovrà essere un alibi per il Livorno".

Ieri ha giocato l'Italia di Mancini...
"La Serie A non è più il primo campionato al mondo, è il quarto o il quinto e di conseguenza ne risente tutto il movimento. Lavoriamo per le altre nazioni. Ventura ha fatto qualche sì errore, ma è stato massacrato. Non è un problema di allenatori, che quando vanno all'estero fanno sempre molto bene, quanto di materia prima. Non abbiamo grandissimi campioni, ma solo dei potenziali talenti come Berardi e Chiesa, ma Mancini non ha certezze. C'è un problema di creazione dei talenti, è cambiato tutto rispetto alle generazioni passate: molti giocatori sono figli dei social e non del campo. Si diventa fenomeni dopo poche partite, per arrivare in Nazionale ora basta segnare pochi gol: io con più di 200 reti ho visto i Mondiali dal divano".

Sorpreso dall'addio di Sarri e dall'arrivo di Ancelotti?
"Non mi ha sorpreso l'addio di Sarri. In Italia capita spesso che un allenatore, dopo un ciclo positivo, decida di andare via. Ancelotti? È il migliore allenatore che c'era in cicrcolazione. Lui sì che mi ha sorpreso, ma De Laurentis già aveva fatto un colpo mediatico del genere quando al posto di Mazzarri prese Benitez".

Chi è l'anti Juventus?
"È la Juve stessa, dopo il mercato fatto rispetto all'anno scorso si è addiritutta rinforzata. Purtroppo lo Scudetto in Italia non è in discussione. Se dovessero però venire meno le motivazioni nello spogliatoio bianconero, allora a quel punto ci potrebbe essere spazio per Napoli e Inter".