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Marchetti: "FIGC, la sconfitta più amara del nostro calcio"

Marchetti: "FIGC, la sconfitta più amara del nostro calcio"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 30 gennaio 2018, 10:322018
di TMW Radio Redazione

Nell'Edicola di RMC Sport, come ogni mattina dalle 10.00, arriva il momento dell'editoriale, oggi a cura di Luca Marchetti di Sky Sport.

Il calcio italiano non elegge il proprio presidente...
"La non elezione del presidente federale è una delle sconfitte più amare del calcio italiano. Se pensavamo di aver toccato il fondo con l'eliminazione dal Mondiale, abbiamo scoperto che i mali non vengono mai da soli. L'ultimo commissario è stato Guido Rossi nel 2006, l'anno di Calciopoli. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, l'unica strategia chiara era quella di Damiano Tommasi, che avrebbe potuto far saltare il banco alleandosi con uno tra Sibilia e Gravina. Tommasi non è un politico e non gli importava nulla di perdere, per questo ha tentato il tutto per tutto: per lui il rinnovamento era rappresentato dal suo programma, non da una possibile alleanza. Malagò commissario? Non lo so, forse sarà un suo stretto collaboratore".

Buffon vuole continuare a giocare...

"Siamo contenti tutti. L'importante è che continui a farlo con la stessa professionalità e lo stesso impegno di sempre, ma non ho dubbi su questo. Poi, rispetto a Totti e Del Piero, ha la fortuna di giocare in porta e di avere un rapporto ottimo con la dirigenza bianconera".

Questa sera Atalanta-Juventus di Tim Cup. Che partita sarà?
"È vero che c'è stato un richiamo di preparazione, ma la Juventus non mi è piaciuta nelle ultime due partite contro il Genoa e il Chievo. Le vittorie sono arrivate per le zampate dei giocatori forti. L'Atalanta, invece, sta bene anche atleticamente. Ha sempre avuto delle idee e ha molto coraggio. A Bergamo c'è molto entusiasmo per la possibile conquista della Finale, perciò l'esito della gara di questa sera non è scontato".

L'altra semifinale è Milan-Lazio in programma domani...
"Sarà molto equilibrata, ma con valori diversi. Il Milan ha ripreso fiducia e condizione fisica con Gattuso, la Lazio, che domenica sera non ha fatto una brutta partita, sarà avvelenata e avrà una voglia di riscatto incredibile".

Cosa avrebbe dovuto fare Cutrone dopo il gol di mano?
"Il 90% di noi, se segna un gol di mano in una partita così importante non lo confessa mai, al contrario per esempio di Klose che l'ha fatto. Cutrone non voleva segnare di mano, ma ha provato a prenderla di testa. Inizialmente, nella foga agonista, non penso se ne sia accorto. Quindi è un gesto involontario e secondo me non deve essere squalificato".

Inter e Roma sono in piena crisi: come ne escono?
"Con il lavoro. Ci sono tanti problemi, che non si risolvono nel giro di una settimana. Per esempio l'Inter è una squadra piatta, senza dinamismo e cambio di passo. Dal mercato sono arrivati Rafinha e Lisandro Lopez, ma non ti cambiano la squadra. La Roma ha cambiato tanto in estate, ci sta un periodo di flessione, ma non si possono discutere due tecnici come Spalletti e Di Francesco. Sulla carta le rose dell'Inter e della Roma sono più forti di quella della Lazio, che al contrario sta lavorando già da un anno insieme".