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Stirpe: "Serie B competitiva. Occhio a Palermo ed Empoli"

Stirpe: "Serie B competitiva. Occhio a Palermo ed Empoli"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 30 gennaio 2018, 17:002018
di TMW Radio Redazione

Primo in Serie B con il suo Frosinone e pienamente in corsa per la promozione diretta, Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, è intervenuto all'interno della trasmissione pomeridiana Maracanà su RMC Sport.

Presidente, che emozione è stata la prima partita nel nuovo impianto?
"Lasciatemi prima di tutto sottolineare che siamo ancora in fase di completamento, ma tra sei-otto mesi ci sarà tutto quanto. Vedrete uno stadio ancor più innovativo. Quando ho visto la prima partita da Presidente nel nuovo impianto è stata una grande emozione, come se si chiudesse un ciclo, quello che ci vedeva partite dalla C, e se ne aprisse un altro, che speriamo ci possa riportare in Serie A. A livello di impiantistica in Italia siamo ancora un po' indietro, ma noi ci abbiamo creduto sempre. Siamo molto soddisfatti, utilizzando le risorse guadagnate dalla passata promozione in massima serie".

Lei ha dimostrato di credere nella programmazione: quale è la prossima tappa per il Frosinone?
"In questo momento stiamo irrobustendo la parte economico-finanziaria del club, un progetto che parte dal coinvolgimento intensivo dei tifosi, gli unici proprietari veri del club. Più riusciamo a coinvolgerli, più possiamo ambire ad essere un club robusto e solido da tutti i punti di vista".

Passando al campo, che giudizio si è fatto di Mister Longo?
"E' un uomo che ha idee, ma soprattutto ha fame, fame di arrivare e di essere protagonista del nostro calcio".

Un campionato di B davvero pieno di squadre insidiose: quale la preoccupa di più?
"Palermo ed Empoli ovviamente per blasone e rosa, ma mai dare fuori dai giochi le squadre che sono dietro. Penso al Parma e il forte mercato, alla solidità della Cremonese, al Bari e alla sua piazza. Alcune di queste sono squadre, per certi versi, più abituate di noi alla Serie A. Sarà una stagione avvincente, che vedrà primeggiare soltanto chi avrà avuto nervi saldi e continuità. E parliamo di promozione diretta, perché poi i playoff sono un'altra cosa. Un altro campionato".

Non possiamo non coinvolgerla nel dibattito sulla giornata di ieri in Lega...
"Le vicende della FIGC sono soltanto l'epilogo amaro e già annunciato di una vicenda che sta degenerando da circa dieci anni. Bisognava dare una svolta, ma non si è fatto nulla. Le leghe lavorano a compartimenti stagni, senza comunicare e senza programmare insieme. Pensiamo a come vengono ripartite, ad esempio, le risorse derivanti dai diritti televisivi. C'è una visione egoistica di tutto il movimento. Stiamo solo cantando la messa sul cadavere del morto, ma questa situazione ha dei responsabili precisi con nomi e cognomi che conosciamo benissimo. Grande responsabilità ha la Serie A che non è riuscita a sviluppare una visione del calcio che comprendesse tutte le leghe per far crescere la base".