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Tommasi: "Ancelotti? Difficile migliorare il lavoro di Sarri"

Tommasi: "Ancelotti? Difficile migliorare il lavoro di Sarri"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 4 giugno 2018, 15:122018
di RMCSport Redazione

L'ex giocatore, ora presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi è intervenuto su RMC Sport, nel corso della trasmissione Maracanà.

La Juventus ha preso Emre Can, con Milinkovic Savic potrebbe fare il salto di qualità definitivo.
Ma anche altri ruoli sono importanti per il salto di qualità. La testa fa la differenza in Europa: l’abitudine a giocare certe partita e ad affrontare determinati avversari, oltre ai ritmi diversi da quelli del campionato italiano.

Cosa pensa del lavoro di Roberto Mancini?
Un progetto a medio-lungo termine, bisogna ripartire dai giovani. La fase finale del campionato non sicuramente aiutato i calciatori ad avere i giusti stimoli. Dobbiamo ripartire dai ragazzi che speriamo trovino sempre più spazio nei club importanti, pre fare anche esperienza in ambito europeo.

Quattro componenti del consiglio federale hanno individuato in Abete il nuovo presidente: perché il 29 gennaio invece non si è presa questa decisione, ma solo dopo il commissariamento?
Per quanto riguarda la nostra componente, ci sembrava il momento di dare una sterzata al calcio italiano e che ci fossero le premesse per poterlo fare, visto che il 13 novembre era fresco nella nostra memoria. Purtroppo il sistema elettorale della Federcalcio e non solo è complicato, ingessato, ed è difficile scardinare determinati equilibri. Al di là del commissariamento, alla fine ci devono sempre essere le elezioni. Tutti e tre i candidati presidenti abbiamo deciso di fare un mezzo passo indietro per far posto a una persona che fosse garante degli impegni che ci prendiamo e per portare avanti il lavoro che abbiamo svolto in questo periodo. il momento di investire, non solo di cambiare il commissario tecnico o fare scelte nel breve periodo. Dobbiamo investire nel medio lungo termine, per questo serve l’aiuto di tutti. Abbiamo trovato forse la consapevolezza che se vogliamo le riforme bisogna investire. Dobbiamo dialogare e trovare una strada comune per poter risolvere i problemi.

Ancelotti?
De Laurentiis l’ha scelto per migliorare il Napoli, anche se sarà difficile migliorare quello che ha fatto Sarri. Ancelotti avrà la funzione di stimolare i giocatori che rimarranno, perché sicuramente non è stato facile fare un campionato del genere senza aver raccolto i frutti del duro lavoro e quindi lo scudetto. Serve un’iniezioni di fiducia ulteriore, per poter fare la differenza finale. Lo abbiamo visto con la Juve: chi è abituato, alla lunga la spunta.

Ti hanno chiesto di entrare in politica?
Prima del 4 marzo sì, mi hanno chiesto di entrare in politica.

Dobbiamo abbattere in Europa il muro degli extracomunitari. E’ possibile arrivare a qualcosa del genere?
Due giorni fa ho fatto fare una ricerca attraverso il nostro centro statistiche AIC sulle finaliste delle finali dei Mondiali e degli Europei negli ultimi vent’anni. Siamo l’unica Nazionale ad essere arrivati in finale con tutti i giocatori italiani che militavano nel campionato di Serie A. La normalità è che ci sia uno scambio di giocatori, e che vadano in campionato anche – ahimè – anche più competitivi del nostro. Negli ultimi anni prendere gli stranieri non vuol dire migliorare solamente migliorare in campo ma anche per una questione di investimenti all’estero. Noi siamo un campionato che valorizza i giocatori delle altre Nazionali. L’arrivo di stranieri sicuramente non è un problema se fatto in un certo modo. L’Atalanta pur avendo tanti stranieri riesce a formari grandi talenti di livello.

Le squadre B posso dare una mano al movimento calcistico?
Sicuramente sì, sempre che abbiano l’obiettivo di dare esperienza ai nostri ragazzi. Chi sta mettendo in piedi le seconde squadre avrà anche voglia di investire e migliorare i propri giovani. Si investe sui giovani stranieri perché sono sicuramente più pronti dei nostri.

Bel gioco o concretezza?
Bisogna giocare bene per arrivare al risultato. In Italia invece siamo abituati che con la qualità non si pensi a vincere. Liedholm era un maestro di questo: dava sempre degli spunti diversi anche nell’allenamento. Il calcio è il risultato, ma per arrivarci ci sono mille modi. Il Napoli ha raggiunto i risultati divertendosi e giocando bene.