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Roma-Napoli, l'ex Marangon: "Olimpico mezzo vuoto è una vera tristezza"

Roma-Napoli, l'ex Marangon: "Olimpico mezzo vuoto è una vera tristezza"TUTTO mercato WEB
sabato 4 marzo 2017, 00:342017
di Tommaso Bonan

Il doppio ex di Roma e Napoli Luciano Marangon ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program:

“Sono state due belle esperienze, tutte e due le squadre l’anno dopo che sono andato via hanno vinto, in entrambe le società si stava preparando il terreno per grandi imprese”.

Prima è stato nel Napoli del presidente Ferlaino.
“Quando sono arrivato avevano programmato una squadra che aveva come obiettivo la salvezza. Io ero un giovane di belle speranze con tutto da dimostrare, arrivai insieme a Ruud Krol, lui sì che era un giocatore già affermato. L’allenatore era Marchesi e se non avessimo perso contro il Perugia a cinque giornate dalla fine e pareggiato la domenica dopo con la Fiorentina, avremmo vinto il campionato. Lo meritavamo anche, ma la Juve se ne andò e vinse lo scudetto”.

Poi un anno nella Capitale, cosa ricorda?
“Sono stato benissimo. Liedholm stava preparando una squadra vincente. Mi sono trovato in un gruppo di grandissimi giocatori, c’erano Conti, Di Bartolomei, Falcao… Poi per un strano movimento di mercato a fine stagione andai via, ma sarei rimasto volentieri”.

C’è un episodio che ricorda?
“Sì, un episodio curioso in venne fuori il mio temperamento. Dovevamo giocare contro il Milan che lottava per non retrocedere e Liedholm, che sapeva della mia amicizia con l’allora presidente rossonero Farina, cinque minuti prima di dare la formazione mi disse che non avrei giocato dall’inizio. Io mi arrabbiai molto, mi sentii toccato nell’orgoglio, fu messa in dubbio la mia professionalità. Così mi infuriai, andai via dallo stadio corsi in aeroporto e presi il primo volo. Ero così, ho sempre detto quello che pensavo, direttamente”.

Veniamo ad oggi, sabato le sue due ex squadre si incontrano, che gara sarà?
“Una bella gara tra due squadre di alto livello. Sicuramente mi aspetto un partita aperta”.

Entrambe vengono dalla sconfitta in Coppa Italia, psicologicamente quindi non sono al massimo.
“Chi gioca in Serie A recupera presto la concentrazione dopo una gara andata male. Quando giocavo mi bastava un giorno per metabolizzare la sconfitta e affrontare l’impegno successivo”.

Giocare ogni tre giorni può portare un po’ di fatica?
“Forse una fatica mentale perché fisicamente quando sia gioca ogni tre giorni si ha meno tempo per allenarsi e il dispendio di energie in partita è sempre inferiore rispetto a quello che si ha in allenamento”.

Il Napoli, cosa ne pensa?
“Gioca bene. A mio parere però è un po’ indietro rispetto alla Roma. Ha un ottimo gioco di squadra. È molto più importante la squadra che il singolo”.

Sarri le piace?
“Mi piace e per questo a fine stagione andrà via dal Napoli. È un allenatore che lavora ad un progetto, ad un’idea. Il suo presidente è molto tifoso e vuole vincere in fretta, non credo voglia aspettare ancora”.

Se dovesse individuare un punto debole?
“Credo sia un limite di Sarri, ha una rosa ricca, alla quale sono stati inseriti buoni innesti, ma fa giocare sempre gli stessi 11 ed è inevitabile che abbiamo dei cali. Ai miei tempi era obbligatorio che giocassero sempre gli stessi, la rosa era al massimo di 16 giocatori, oggi sono 25”.

E la Roma invece?
“Ha una rosa forte. Gioca in casa ed è favorita anche per questo. Certo l’Olimpico mezzo vuoto è una vera tristezza, noi non abbiamo vinto nulla ma lo stadio era sempre strapieno”.

Il suo giudizio su Spalletti?
“È un allenatore forte che sa ben gestire la piazza di Roma anche alla luce della prima esperienza che ha fatto la prima volta. È bravissimo nel gestire i suoi giocatori, con intelligenza”.

La Roma è ancora in corso su tre fronti, come andrà a finire?
“Il campionato ha già alcuni giochi chiusi, lo scudetto credo sia già della Juventus e in fondo le tre che finiranno in Serie B sono condannate da tempo a discapito dell’evolversi della stagione. La Roma può e deve consolidare il suo secondo posto e la gara di sabato può essere determinante. In Coppa Italia credo i giallorossi abbiano un organico di maggior valore rispetto alla Lazio e può ribaltare il 2-0. Anche in Europa League ha un avversario tosto, ma la Roma può giocarsela con tutte le squadre che sono ancora nella competizione. È una vetrina importante e sarebbe molto importante vincerla”.

Insomma prima di salutarci, ci fa un pronostico?
“Mi piacerebbe un bel 3-3, con una gara combattuta. Sarebbe però un risultato che non serve a nessuno. Credo invece che la Roma abbia le carte in regola per fare bottino pieno. Gioca in casa ed è più forte. Direi un 1X in schedina”.