Scommesse in aumento dopo il decreto Dignità
Lo stop a ogni forma di sponsorizzazione comprese “le citazioni visive ed acustiche e la sovrimpressione del nome, marchio, simboli”, ha provocato minori incassi per le società sportive e per i media stimati in circa 100 milioni di euro.
Non è un caso che in questo periodo di grande crisi a causa dell’emergenza coronavirus si starebbe pensando, per sostenere economicamente il calcio e lo sport in generale, di togliere temporaneamente questo divieto oltre a destinare l’1% dei proventi delle scommesse alle società.
Il paradosso però è che da quando è in vigore il decreto Dignità, come hanno calcolato Calcio e Finanza e AgiproNews, sarebbero aumentati i soldi che gli italiani hanno speso per effettuare scommesse sportive.
Da luglio 2019 a febbraio 2020, ci sarebbe stato infatti un incremento pari al 17,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il totale passato da 1.028,3 milioni a 1.208,8 milioni.
Un aumento dovuto soprattutto dal boom del settore online (+21,8%), che nelle intenzioni del decreto voluto da Luigi Di Maio era proprio quel mondo che si voleva colpire maggiormente in quanto più a rischio per fenomeni di ludopatia.