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Sottil: “Tra Genoa e Torino sarà partita maschia”

Sottil: “Tra Genoa e Torino sarà partita maschia”
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
giovedì 18 maggio 2017, 12:192017
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Andrea Sottil è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sottil è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino e ha giocato in prima squadra dal 1992 al ‘94 e poi in altri club come nel Genoa nella stagione 2004-05, attualmente è l’allenatore del Siracusa. Con lui abbiamo parlato delle sue ex squadre che si affronteranno domenica pomeriggio.
Il Genoa ha bisogno di vincere per non correre il rischio di finire in serie B, mentre il Torino deve far dimenticare la figuraccia contro il Napoli. Sarà per entrambe le squadre una partita delicata, anche se in modo diverso?
“Sì, la situazione vissuta nell’ultima giornata non è stata bella per nessuna delle due, ma soprattutto per il Genoa in termini di classifica perché, se non farà risultato con il Torino, rischia moltissimo, infatti, si è complicato la vita e non poco perdendo con il Palermo domenica scorsa e più in generale ha avuto nell’ultimo periodo un crollo verticale che l’ha portato a una situazione di allarme rosso pieno. Il Genoa è obbligato a vincere. Il Torino arriva dalla batosta con il Napoli, inaspettata perché sta disputando un ottimo campionato, e conoscendo un po’ Mihajlovic, caratterialmente e per come gestisce il gruppo, non mi sorprende che abbia deciso di portare in questi giorni la squadra in ritiro per cercare di ritrovare la massima concentrazione poiché è giusto venendo da un cinque a zero. Portare la squadra in ritiro nel finale di stagione dopo una sconfitta pesante può aiutare per allontanare la stanchezza e gli stimoli che magari inconsciamente sono venuti un po’ meno in modo che tutti stiamo, come si dice, sul pezzo. Secondo me, ripeto, può essere la scelta giusta”.
Belotti nelle ultime quattro giornate non ha più segnato e questo ha permesso a Dzeco di passargli davanti in classifica marcatori e a Mertens di raggiungerlo. L’attaccante del Torino nelle ultime due giornate ce la farà a segnare un numero sufficiente di gol per diventare il bomber della serie A?
“Mah, Belotti è un calciatore molto bravo e importante e gioca in una squadra votata all’attacco, caratteristica data dal suo allenatore e, infatti, in generale il Torino ha segnato tanti gol, sessantacinque, e lui venticinque. La concorrenza per il titolo di miglior marcatore è tanta perché ci sono giocatori come Dzeco, soprattutto, perché sta facendo una valanga di gol, quindi, la concorrenza c’è ed è agguerrita ed è difficile spuntarla, però, fino all’ultimo bisogna lottare e sarà una bella battaglia a distanza tra attaccanti di ottimo livello”.


Come si prepara una partita così particolare per il Genoa, ma anche per il Torino?
“Non è facile, perché i ritiri possono essere controproducenti, infatti, il Genoa l’ha interrotto mentre il Torino l’ha adottato per le ragioni che si dicevano prima, tutto dipende da come si svolgono. Il Toro ha perso cinque a zero, ma nel calcio ci può stare una sconfitta di questo tipo e batoste così pesanti possono capitare nell’arco di una stagione per cali fisiologici naturali e inaspettati o per una giornata sbagliata dove l’avversario fa gol e non si riesce a reagire, capita anche alle grandissime squadre. La situazione più difficile ce l’ha il Genoa indubbiamente perché tutti devono mantenere la serenità e allo stesso tempo bisogna che siano carichi alzando il livello d’agonismo e di determinazione, però, non deveono neppure sbiellare, come si dice in questi casi, andando fuori giri per la troppa tensione che può finire per avere un effetto contrario. Avere troppa paura e andare in campo con la cosiddetta gamba vuota per la troppa tensione accumulata nei giorni d’allenamento finisce per far arrivare i giocatori svuotati alla partita e quindi Ivan (Juric, ndr), che è un mio amico, dovrà cercare di leggere nel modo giusto e intelligente questi giorni che precedono la gara e la partita stessa, ma sono sicuro che lo farà”.
C’è un precedente a parti invertite fra Genoa e Torino che costò la serie B ai granata, da un punto di vista ambientale ci sarà una partita calda?
“Sì, la gente se lo ricorda quando il Genoa mandò in B il Toro e se lo ricorderà anche la dirigenza e un po’ tutti e anche per questo motivo il Genoa dovrà preparare bene la gara perché il Toro andrà in campo per l’onore e deve far dimenticare la pesante sconfitta con il Napoli. Questa motivazione peserà soprattutto perché Mihajlovic è un allenatore che non molla mai e caratterialmente è molto combattivo, un guerriero, ed è normale che la partita sarà maschia. Per l’esperienza che ho da allenatore, lo faccio da sette anni, e per cose che mi erano capitate da calciatore penso che quando si abbiano delle motivazioni reali - calcisticamente parlando vivere o morire, salvarmi o andare in serie B - di solito la squadra che è in questa situazione ne ha di maggiori. Detto questo, cono convinto conoscendo Mihajlovic che al Ferraris si presenterà un Toro molto concentrato e che non vorrà concedere nulla”.
Un’ultima cosa, lei con il suo Siracusa ha terminato il campionato di Lega Pro, ma rimarrà alla guida della squadra anche la prossima stagione?
“Non lo so, vediamo. Abbiamo perso il primo turno di play off, ma comunque abbiamo fatto qualche cosa di straordinario chiudendo quinti. Peccato per domenica scorsa che siamo usciti dalla fase finale in maniera sfortunata, adesso mi riposo un po’ e poi vedrò che cosa fare”.