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Stanciu e l'inizio shock armeno - Top&flop di Armenia-Romania

Stanciu e l'inizio shock armeno - Top&flop di Armenia-RomaniaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 8 ottobre 2016, 20:032016
di Pierpaolo Matrone
Armenia-Romania 0-5

TOP:

La superiorità romena - Dal primo all'ultimo minuto, la Nazionale di Daum non soffre neanche un pochino. Mettono in mezzo l'Armenia, segnano tre reti in dodici minuti, facendo capire fin da subito chi è che comanda. Risultato immediatamente in cassaforte e amministrazione perfetta per il resto della gara.

La prova di Stanciu - Un gol e due assist: tanto basterebbe per eleggere il centrocampista romeno migliore in campo di questa partita. Ma la prova di Stanciu è super in tutto è per tutto. Dove c'è un'azione pericolosa, lì c'è lui. Sempre vivo, sempre pungente.

L'inoperosità di Tatarusanu - Lo inseriamo nei top per far capire quanto in campo ci sia stata una sola squadra per tutta la partita. La Fiorentina può stare tranquilla, il suo portiere non tornerà in Italia stanco, questo è poco ma sicuro. L'estremo difensore viola non ha praticamente toccato mai palla oggi, grazie alla solidità della sua squadra. Spettatore non pagante in pratica.

FLOP:

L'espulsione di Malakyan - E' vero, alle volte è l'istinto a farti muovere determinati muscoli e farti effettuare determinati gesti. Ma, a conti fatti, il fallo di mano di Malakyan, al quarto del primo tempo, rappresenta un'ingenuità colossale, perché la palla era destinata in porta e il rosso era scontato. Inutile causare un rigore, dal quale il gol quasi sicuramente comunque arriverà, e determinare l'inferiorità numerica dei tuoi per l'intero match.

L'inizio shock dell'Armenia - Hanno capito poco o nulla per tutta la partita, ma nei primi dodici minuti l'Armenia non è praticamente scesa in campo. E' qui, ad inizio gara, che i ragazzi di Sukiasyan hanno raggiunto l'apice della negatività. Tre gol subiti, un rosso e una partita completamente compromessa.

L'inesistente gioco armeno - Una manovra degna di questo nome non si è vista dai rossi, in novanta minuti. Neanche mezza. Quando attaccavano - quelle rarissime volte che attaccavano - gli armeni si affidavano ai lanci lunghi, per poi pedalare alla ricerca di qualcosa che, non costruito, non arriva mai. Ecco perché alla voce tiri nello specchio spicca un grandissimo zero.