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TMW RADIO - A. Orlando: "La bolla del calcio mi infastidisce. Ripresa? Aspetterei settembre"

TMW RADIO - A. Orlando: "La bolla del calcio mi infastidisce. Ripresa? Aspetterei settembre"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 14 maggio 2020, 19:55Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Alessandro Orlando, ex difensore, intervistato da Niccolò Ceccarin
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L'ex difensore Alessandro Orlando, oggi allenatore, si è collegato in diretta dalla sua casa di Udine nel corso della trasmissione Stadio Aperto, in onda su TMW Radio: "Diciamo che qui sinceramente siamo stati fortunati, guardando anche il Veneto che confina con noi. Nel nostro piccolo ci siamo difesi abbastanza bene, anche se è chiaro che tutta l'economia della regione risente del virus. Ma in quanto a casi siamo riusciti a contenerli, anche perché Udine fa 100.000 abitanti in tutta la provincia. Ora vedo in giro tanta più libertà, personalmente ho più paura a muovermi adesso rispetto a quando era tutto chiuso".

Cosa pensa della ripresa della Serie A?
"Rimango dell'idea che avevo un mesetto fa. Fuori di dubbio che sotto al calcio ci siano capitali ed interessi enormi a muovere, ma stiamo andando a rischiare qualcosa di pericoloso e non so che senso ha. Mettiamo che ripartono tra un mese, dopo quindici giorni viene fuori il giocatore X positivo e come fai a bloccare una squadra intera? Già il campionato così è e sarà falsato, perché alla ripresa ci saranno condizioni diverse, e che a porte chiuse è un altro calcio, ma nel complesso si sballa tutto e giocare tre partite alla settimana sarebbe il problema minore. Io ho avuto la fortuna di giocare nel Milan vincente di vent'anni fa e non era un problema farlo. Tutti i professionisti sono allo stesso livello, magari qualcuno si è allenato meglio qualcuno peggio, ma ripartono pari. Ci vorrà una preparazione iper-rapida, la condizione però la ritrovi giocando e lì diventa un aspetto individuale. Hanno deciso di far ripartire il calcio, ma se va bene deve andar bene per tutti, altrimenti è solo confusione. Io aspetterei ormai settembre, questa che stanno prospettando non mi sembra la decisione migliore e non la capisco se non per gli interessi. Ma ci sono troppi interrogativi e il gioco non vale la candela, rischiamo un buco nell'acqua".

Lei al posto del presidente della SPAL accetterebbe di retrocedere?
"Purtroppo parliamo di un problema di forza maggiore, però. Non si possono accontentare tutti. Io guardo nel mio piccolo, nel campionato di Promozione in cui mi trovo, ed è finito così: salirà su una squadra che ha speso un decimo rispetto alla seconda, che era dietro di 3 punti ma dovrà accettarlo. Meglio un verdetto sul campo, ma a chi capitano certe cose non resta che accettarle. Può magari chiede qualche agevolazione per il campionato seguente, magari dico una sciocchezza... Sta anche all'intelligenza delle persone capire che la situazione è così, cercheranno una soluzione che vada bene alla maggioranza, ma qualcuno che non sarà contento e dovrà prendere una legnata dei denti ci sarà".

Tra i dilettanti si guarda a settembre. Ma per ripartire come? Il movimento di base come farà?
"La sensazione è che sarà lunga, e che non si ripartirà tanto presto. Sicuramente non nelle date solite, Ferragosto o inizi di settembre. Visto che parliamo di settori giovanili, finché non si vede anche cosa succede a scuola, quale genitore manda suo figlio ad allenarsi? Sarebbe un controsenso. A meno di un miracolo, l'unica soluzione è il vaccino. Almeno per i dilettanti... I professionisti hanno tre dottori per giocatore, ma per i dilettanti sono costi inimmaginabili. Credo tra l'altro che ci sarà un'ulteriore scrematura di squadre che falliscono, venendo a mancare anche i sostentamenti più piccoli".

Cosa pensa del calcio in questo momento?
"Nel bene e nel male rimane un mondo a se stante. Il calcio riparte con mille interrogativi, e un ristorante non può aprire normalmente, senza avere certe tutele. Il mondo del calcio muove soldi ma è tutto in proporzione: se il calcio può perdere miliardi, una normale attività no. Vivono in una bolla, e questo mi dà un po' fastidio. Non escludo che qualcuno per una volta possa incazzarsi: sì le mascherine, ma i contrasti li fai... Siamo sempre lì, dovrebbero più calarsi nella realtà mondiali, fermo restando che è lo sport più bello che esista. Quest'occhio di riguardo però infastidisce".

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