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TMW RADIO - Ariatti: "La Serie C ha già deciso di non giocare. La Serie B dipende dalla A"

TMW RADIO - Ariatti: "La Serie C ha già deciso di non giocare. La Serie B dipende dalla A"TUTTO mercato WEB
venerdì 10 aprile 2020, 19:02Altre Notizie
di Dimitri Conti

Luca Ariatti, ex difensore ed oggi procuratore sportivo, è intervenuto a Stadio Aperto su TMW Radio: "Auguriamo a tutte le altre zone di continuare così, c'è bisogno dell'aiuto del resto d'Italia, come avvenuto. Tanti medici, fondi, e aiuti di ogni genere. La zona d Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e anche Piacenza è stata colpita. Abbiamo fatto due settimane dure, di ambulanze e sirene, si percepiva che le cose non andavano bene: il numero di lutti è stato molto alto. La pacatezza con cui si è vissuto il momento ha fatto capire la grandezza morale, l'abbiamo gestita come meglio non si poteva fare. Ora gli ospedali non sono al collasso come prima, ed è un bene perché non c'è solo il virus. I casi diminuiscono, ci sono giornate di sole, cerchiamo di essere ottimisti".

Avuto paura?
"Paura ne hai. Non avevo i genitori miei qui, neanche i suoceri, e quello sicuramente è stato subito di grande sollievo. Quando hai cominciato un po' a muoverti e vedevi ambulanze ai piedi dei palazzi, medici e infermieri bardati. Devi averne, di paura, tante volte ti fa stare più attento e ti aiuta. La riporto anche a quando ero giocatore, dovevo rispettare l'avversario. La guardia qui è ancora molto alta. Quando parlavo con amici di altre regioni, li sentivo più sereni anche dal tono di voce. Questo è un bene, e dobbiamo continuare così. Siamo convinti di poter migliorare settimanalmente".

Come finirà la questione della ripresa?
"La Serie C ha già deciso che non vogliono ripartire, e va bene così. Le comunicazioni che danno ai ragazzi ti fanno già capire. Se a un calciatore dal 30 marzo cominci a dire: potete andare a casa, non so se si finisce... Di solito dirigenti e presidenti devono tenere la spina attaccata, ma a quanto pare hanno fatto i loro calcoli. La B secondo me è nel limbo, e se parte la Serie A diventa quasi obbligatoria. Perché ci sono in ballo società importante, son categorie collegate... Mi pare strano che parta una e non l'altra. La UEFA qualche giorno fa ha dato il giro di vite, schierandosi contro il Belgio che ha chiuso tutto, mettendo la Serie A in condizione di provarci. Ho dei dubbi sulla Primavera... Io sinceramente lì starei fermo. Però ne abbiamo bisogno come sistema, ci sarebbero contenziosi infiniti sennò... Andare a trattare il tema degli stipendi, e ne parlo coi direttori, diventa delicato. Serve una linea di buonsenso e mi auguro che prevalga".

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