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TMW RADIO - Avv. Grassani: "Taglio degli stipendi? Si rischiano cause a non finire"

TMW RADIO - Avv. Grassani: "Taglio degli stipendi? Si rischiano cause a non finire"TUTTO mercato WEB
mercoledì 8 aprile 2020, 14:05Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
Archivio Testa Coda 2020
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Mattia Grassani, Avvocato del Napoli, intervistato da Vincenzo Marangio e Iacopo Erba.
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Mattia Grassani, avvocato del Napoli, ha parlato durante Testa Coda, trasmissione di TMW Radio, dei temi del momento.

Taglio degli stipendi: un accordo in Lega Serie A c'è stato. Cosa dobbiamo aspettarci da qui in avanti?
"Purtroppo questo accordo ha già trovato forti dissensi dalle diverse associazioni di categoria, a partire dai calciatori e dagli allenatori. Quello che attende il calcio sul fronte stipendi, in un momento così emergenziale, non sarà facile. La posizione della Lega, anche dal punto di vista giuridico, è ineccepibile. In caso di mancata ripresa del campionato, questi mesi sono come non lavorati, quindi non vanno retribuiti. Ci sarà quindi una riduzione del 50% dei compensi dei mesi in causa. La reazione delle associazioni di categoria è stata forte, anche come approccio. C'è stato un respingimento al mittente, senza neanche un'apertura per una controproposta. Il rischio è che il futuro possa essere costellato da contenziosi e cause che non fanno bene ad un calcio già così disastrato". 

E tutto questo si andrebbe a riflettere sulla prossima stagione:
"Ad esempio i calciatori con contratto pluriennale, in prestito e a fine contratto: con questi se si aprisse un contenzioso davanti ad un collegio arbitrale o in un tribunale ordinario, non avrebbe fine prima del 30 giugno. Servirebbe un passo indietro di tutti gli attori, che devono prendersi una responsabilità in questo momento. Non so come andrà a finire, certo è che se il campionato non riprende, questa guerra aumenta gli effetti nocivi nel movimento. Se invece, seppur a marce forzate, si va a chiudere la stagione, i margini di accordo aumentano".

Da tutta Europa arrivano esempi di squadre che stanno riprendendo l'attività. E in Italia ci sono diverse squadre che premono. E il Napoli cosa vuole fare?
"Su questo non posso dire nulla, perché nono sono stato coinvolto in questo dalla società. Certo è che assistiamo a esperienze disomogenee. Abbiamo pallamano e rugby che hanno smesso definitivamente di giocare, ora anche basket e volley hanno deciso di non riprendere. Nel calcio c'è il Bayern Monaco che ha ripreso gli allenamenti, qui in Italia si pensa di riprendere la prossima settimana con diverse tipologie. L'auspicio è quello di non accelerare decisioni del genere. L'unico modo per mitigare le conseguenze nefaste di una stagione che potrebbe interrompersi è quello di rimandare tutto e attendere la parabola discendente di questo flagello. Si potrebbe anche giocare in estate, rivoluzionando anche un modo di pensare come si è sviluppato sinora. Se si decidesse poi di assegnare i titoli, anche non giocando, si aprirebbe un'altra serie di contenziosi. L'unico modo per sperare di far ripartire il calcio, senza dare ancora un'immagine pessima, è quello di attendere e non prender decisioni intempestive su una immediata chiusura dello sport".

Mertens, Callejon e Petagna: cosa cambia dal punto di vista contrattuale ora?
"Al di là dei singoli casi, c'è incertezza. Ogni club può decidere al momento. Per questo sarebbe opportuno introdurre una prassi comune circa un modo di approcciare i rinnovi o i nuovi contratti".

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