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TMW RADIO - Bellinazzo: “Spostare Europeo al 2021 potrebbe essere una soluzione”

TMW RADIO - Bellinazzo: “Spostare Europeo al 2021 potrebbe essere una soluzione”TUTTO mercato WEB
mercoledì 4 marzo 2020, 20:23Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
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Marco Belinazzo intervistato da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti
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Marco Bellinazzo, giornalista de ”Il Sole 24 Ore”, interviene ai microfoni di “Stadio Aperto” su TMW Radio per analizzare l’impatto economico del Coronavirus sul mondo del calcio e dello sport in generale.

Ad oggi si può fare una stima delle perdite per il mondo del calcio?

“È difficile fare un calcolo preciso, perché i ricavi arrivano da diverse direzioni. Qualora si proseguisse con le porte chiuse verrebbero meno gli incassi dei botteghini, sono incassi che ammontano a più di 300 milioni di euro che verrebbero a mancare dalle casse del calcio”.

Anche il calcio avrà bisogno di un aiuto economico?

“Si, si tende a pensare solo ai ricchissimi del calcio e non sembra possa essere un problema, ma la problematica esiste per tutte le persone che lavorano nel mondo del calcio, non solo per i calciatori. Per quanto riguarda la fonte d’entrata principale, che sono i diritti TV, per fortuna quelli dovrebbero rimanere tali però tutto il resto viene meno. C’è bisogno di andare incontro ai club e io ho proposto una soluzione. Innanzitutto c’è da dire che, visto il grande contributo che i club versano nelle casse dello stato, non conviene a nessuno che le squadre falliscano. Le tasse sulle sole scommesse calcistiche superano i 200 milioni all’anno, se una parte di questi soldi venissero destinati all’aiuto del sistema sarebbe una soluzione legittima che non sottrarrebbe niente alla società visto che sono generati dallo stesso sistema”.

La situazione attorno a Juventus-Inter ha provocato un danno d’immagine alla Serie A?

“È stato un danno che andava evitato, e non è solo un danno per le squadre e per la lega ma per l’Italia in generale. Andare a scontrarsi televisivamente in tanti paesi con gli stadi vuoti in uno stato di emergenza palese, avrebbe provocato danni ancora più ingenti di quelli che sono già presenti”.

Si vociferava di una pressione fatta dalla Juventus per salvaguardare l’incasso del derby d’Italia, tu cosa ne pensi?

“Ho intervistato Andrea Agnelli qualche tempo fa e la posizione di Agnelli era quella di dare la priorità alle decisioni del governo per la salvaguardia della salute pubblica. Bisogna valutare tutto in questo momento, la tardività della decisione ha creato una problematica. Questa situazione ha creato un grande problema per l’Inter che adesso non ha a disposizione nessuno spazio per recuperare le partite. Capisco lo sfogo di Zhang, perché la proposta di giocare il giorno dopo la fine dell’ordinanza era francamente non sostenibile, tutti sapevano che la situazione sarebbe peggiorata, detto questo ha usato dei toni non consoni”.

Oggi è stata convocata un’assemblea straordinaria a Roma presieduta da una minima parte dei presidenti di Serie A, a che cosa è servita questa riunione?

“Non capisco per quale motivo sia stata convocata a questo punto, questo appuntamento al CONI serviva solo un segno di un impegno del calcio italiano e bisognava prendere lì la decisione di giocare a porte chiuse. Così non si è deciso, lo ha fatto poi il governo, e l’immagine della Lega Calcio non ha tratto giovamenti alla propria immagine”.

Questo campionato come lo racconteremo alla fine?

“Oggettivamente il regolare andamento del campionato è stato alterato. Per questo motivo mi auguravo ci fosse una decisione della lega, all’unanimità, che legittimasse il nuovo calendario a porte chiuse in maniera tale che nessuno potesse recriminare a posteriori. Non facendo questo non usciremo mai dal giro delle recriminazioni e verrà ricordato come il campionato del Coronavirus vinto da qualcuno che ha fatto il furbo”.

C’è un vero rischio sopravvivenza per la Serie C?

“Si, c’è questo rischio. Tanti imprenditori potrebbero tirare la cinghia lasciando la squadra per tutelare le loro aziende. Senza soldi dai diritti TV, le porte chiuse saranno molto dannose per le società”.

Anche l’Europa del calcio è davanti ad una vera emergenza?

“Si è un qualcosa che coinvolge il continente. Penso che una soluzione pratica sarebbe quello di spostare l’Europeo al prossimo anno in modo che i campionati possano finire con più calma senza avere dei calendari fittissimi nel mese di maggio. Essendo una competizione organizzata da diverse nazioni, tutte le parti organizzatrici potrebbero subire un danno economico. Sarà importante capire anche come si muoveranno per l’olimpiade che sposta diversi miliardi”.

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