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TMW RADIO - Calaiò: "Il Bayern vincerà la Champions. Napoli e Liverani, nessun rimprovero"

TMW RADIO - Calaiò: "Il Bayern vincerà la Champions. Napoli e Liverani, nessun rimprovero"
© foto di Nicola Ianuale/TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 17 agosto 2020, 20:20Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Emanuele Calaiò ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex attaccante Emanuele Calaiò, oggi responsabile del settore giovanile della Salernitana, è intervenuto in diretta nel corso di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla cadetteria: "Secondo me la Serie B non è più come una volta, il livello si è abbassato. Ci sono state le sorprese di Perugia e Pescara, due squadre da playoff, lottare per i playout, mentre Pordenone e Spezia arrivare a giocarsi la Serie A fino quasi fino in fondo".

Che sensazioni dopo il primo anno da ex calciatore?
"Quando ho lasciato un po' di rammarico c'era, ma so che c'è un inizio e una fine. L'età avanza, gli acciacchi ci sono e quando intravedi che la società punta più sui giovani e la fiducia scarseggia, ecco che arriva il momento di defilarsi e smettere. Poi mi hanno subito offerto un ruolo importante e sono contento di farlo: bisogna puntare sui ragazzi, sia in Serie A che in B. Per diventare direttore sportivo o dirigente tecnico un domani, devo partire da una buona scuola oggi e le giovanili lo sono. Dico sempre che in Campania ci sono talenti incredibili, basta dargli fiducia e investire un po' di più sulle strutture, sui convitti. Se i genitori sanno che un ragazzo sta bene a giocare lì, ce lo mandano. Abbiamo tre piazze come Napoli, Salerno e Benevento: dobbiamo investire di più sui giovani".

Che soddisfazione riportare il Parma in Serie A?
"Doppia. Sono riuscito a fare la stessa cosa che successe anche a Napoli, e in due ere diverse. A Napoli avevo 23 anni, a Parma 35. Entrambe sono state due cavalcate stupende, ambienti che mi hanno fatto crescere tanto. Sono contento, rifarei tutto senza sentimento".

Come lo ricorda oggi il quinquennio di Siena?
"Siena per me è stata città importante, in un periodo incredibile della mia vita. Mi stavo fermando a vivere lì, prima di tornare per la seconda volta a Napoli: era una piccola bomboniera che mi ha adottato, una città stupenda per fare calcio, ricca. Poi ci sono stati i problemi della Montepaschi e il discorso del calcio e del basket è un po' scemato ma devo sempre dire loro grazie. Me ne sono andato da Napoli perché Reja non mi faceva giocare, a Giampaolo con la fiducia giusta abbiamo fatto cose straordinarie. Stupendo anche l'anno con Conte...".

Come li ricorda questi due allenatori?
"Di Giampaolo mi porto dietro il livello tattico e la fase difensiva, sulle quali era molto bravo. Prendeva la fase difensiva e faceva lavorare tutti singolarmente: nel reparto c'era un affiatamento incredibile. Con Maccarone e Kharja nel 4-3-1-2 abbiamo fatto veramente bene, e lui è una persona generosa, con molta passione e sicuramente a Torino farà ottime cose. Quello con Conte è l'anno in cui mi sono divertito di più: con il suo 4-2-4 arrivavano palle alle punte da ogni parte. Ho fatto 18 gol, e abbiamo vinto il campionato. Un grosso motivatore, mi ha insegnato tanto".

C'è del rammarico per l'eliminazione del Napoli col Barcellona?
"Penso abbiano dato tutto, e che non possano rimproverarsi niente. Ogni partita è a sé: col Napoli il Barcellona era in palla, Messi in formissima e ha fatto la differenza. Anche quella sera non hanno mostrato un grande gioco di squadra, e la sconfitta col Bayern non giustifica la brutta figura. Per me i tedeschi vinceranno la Champions, ma un successo con tanto margine mi sembra davvero incredibile".

Anche il Manchester City non è andato benissimo...
"Era immaginabile che con la pandemia sarebbero arrivate tante sorprese. I danni sono arrivati per tutti: con la sola tecnica non fai niente. Il Lipsia mi ha impressionato perché gioca benissimo, grazie al loro allenatore giovane".

Si vedeva che Liverani sarebbe diventato l'allenatore che è?
"Quest'anno non deve rimproverarsi niente, ha fatto una stagione incredibile. Lui mi dette fiducia al Genoa, quando mi presero dal Napoli: ho sempre giocato all'inizio. Ricordo che Preziosi gli fece quattro anni di contratto per poi esonerarlo dopo poche partite... Significa non credere più nel progetto. Arrivava dopo Gasperini, che era amatissimo. Essendo stato un play dai piedi buoni, ci si aspettava di vedere un Lecce che giocasse bene a calcio... Lui ha fatto una scelta, pensando magari di non essere pronto per la Serie A, arrivandoci con il Lecce per fare esperienza ed arrivare in una grossa squadra di Serie A: per me è un predestinato".

Domanda da un ascoltatore: perché non ha mai giocato al Palermo?
"Ho sempre voluto fare un anno nella squadra della mia città, purtroppo non ci sono mai riuscito. La mattina stessa che firmai col Napoli mi chiamò Zamparini, ma ormai avevo già dato la mia parola. So poi quanto sia dura per un palermitano giocare a Palermo. Alla fine non è stata proprio una mia scelta... Molti tifosi mi dicono che ho tradito, andando a giocare anche a Catania, ma molti tifosi non sanno bene come stanno le cose".

Magari ci finirà a fare il ds...
"Tutto può succedere nella vita, il calcio è imprevedibile".

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