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TMW RADIO - Ferrarese: "In Serie D uno scandalo unico. Callejon? Spero rimanga a Napoli"

TMW RADIO - Ferrarese: "In Serie D uno scandalo unico. Callejon? Spero rimanga a Napoli"
© foto di Federico De Luca
mercoledì 24 giugno 2020, 08:19Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Claudio Ferrarese ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex calciatore Claudio Ferrarese, fresco di avventura da dirigente sportivo al Levico Terme, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Stasera tra Napoli e Verona sarà una bella partita, due squadre che vivono un momento particolarmente buono. L'Hellas è ripartito come prima del Covid, e per me è una gara incredibile, da tripla. Può succedere qualunque cosa".

Cosa l'ha sorpresa del Verona?
"L'organizzazione. E il fatto che chiunque giochi faccia bene: questo spiega quanto lavori bene Juric, quanto sia preso in considerazione e che ogni giocatore si faccia trovare pronto".

Juric è di valore ma si vende male?
"Sono d'accordissimo. Non guarda in faccia a nessuno e dice quello che pensa: qualche intervista ce lo ricordiamo, ed io ho sempre creduto in lui. Ero convinto che questo Verona facesse bene: ha un allenatore preparato che ha trovato giocatori giusti e li ha valorizzati. Non scordiamo che il suo lavoro ha fatto vedere dei grandi pezzi di cui il club ne ha beneficiato facendo cassa. Ha reso più importante l'industria Verona".

All'Hellas negli ultimi anni è mancata stabilità, forse.
"Sì, questo vuole la gente. Ho vissuto gli anni Pastorello in cui retrocedemmo in modo assurdo, ma comunque città e piazza meritano di rimanere stabilmente in Serie A. Magari tenendo l'allenatore e programmando si può pensare di costruire qualcosa di importante".

Chi ci pensava ad Hellas-Napoli scontro EL?
"Oggi sono una mina vagante, può succedere di tutto con loro. Non mi stupirei se vincessero col Napoli: giocando certe partite con la libertà di testa, sei sereno e magari vengono fuori pure delle novità".

Gattuso lo stanno portando sull'altare della gloria a Napoli.
"Nel calcio però sappiamo che parlano i risultati: fai che perda due-tre partite e siamo di nuovo punto e a capo. Però lo stimo, si è incarnato bene nella mentalità napoletana e la Coppa Italia pesa. A Napoli però appena molli un attimo sono pronti a farlo notare, giocare ed allenare lì è difficile, anche se Gattuso ci sta riuscendo bene".

Chi c'è al Napoli dopo Callejon?
"Dura trovare un ragazzo come lui, a Napoli ha fatto qualcosa di incredibile. Il popolo lo ammira e lo ama, e al di là dei gol non gli si può dire niente. Spero che rimanga con tutto il cuore, per il Napoli sarebbe difficile sostituirlo. Ma per fare le cose bisogna essere in due, vedremo cosa farà la dirigenza. La sua duttilità è pazzesca e prima di privarsene, il Napoli dovrebbe fare bene i conti. Se va via è perché mancano i presupposti per rimanere, ormai è un napoletano. Sarebbe un peccato perderlo, ma se gli servono nuovi stimoli ben venga".

Il Genoa rischia di retrocedere?
"Per Nicola sarà impresa ardua, Genova è piazza importante e salvare una stagione del genere sarà complicato. Essendo Davide genoano dentro farà di tutto per arrivare alla salvezza, ed è un ottimo allenatore, anche se dico che quando sei là sotto, al Genoa è davvero difficile. Magari le porte chiuse potrebbero avvantaggiarlo, seppure creino un contesto particolare. Ci sono molti punti di domanda".

Cos'è successo al Cagliari?
"Eh... Avevo visto Maran poco prima dell'esonero e mi diceva che avevano infortuni, un po' di cose che non andavano. Non è sempre colpa dell'allenatore, qualcuno magari poteva dare di più. Può essere stata pure sfortuna, anche se il Cagliari con la rosa che ha potesse e dovesse fare meglio".

Quale suo ex compagno aveva le doti di allenatore già allora?
"Vi direi che non mi stupisce vedere Nicola, aver visto il suo miracolo a Crotone e che continui a lavorare in Serie A".

Sul suo futuro: si dice che la cerchino in Serie C.
Me lo auguro di cuore, sono dirigente da tre anni a Levico Terme e spero che nella mia carriera ci sia il professionismo. Bisogna avere anche la fortuna di trovare l'ambiente giusto, che qualcuno ti dia una mano. Farò di tutto per riuscirci".

Che dire della decisione di retrocedere le ultime quattro in D?
"Quest'anno hanno deciso cose di una scorrettezza unica. Dopo una cosa del genere mandi giù quattro società che devono ancora giocare le undici partite conclusive. Indescrivibile, e noi eravamo quartultimi a un punto da quella sopra e due dalla sestultima. Abbiamo grosse possibilità di ripescaggio e spero che la società continui a fare la Serie D perché lo merita".

Anche in Serie C tante polemiche.
"Le decisioni prese in Lega Pro vi fanno capire dove siamo arrivati... Chi ha voglia fa i playoff sennò no, ne retrocede una a fronte delle quattro in Serie D. Sono basito".

Come avrebbe ovviato?
"Come in Europa, senza far retrocedere nessuno o male che vada, l'ultima classificata. Ma osservando le classifiche, un minimo di meritocrazia guardando cosa è successo nei gironi. L'ultima a 10 punti dalla penultima giusto che retrocedesse, ma mandare giù chi era in lottava è una cosa imbarazzante. Una società come il Levico che ha centinaia di bambini... Dopo il Covid. Hanno deciso questo, e per cosa? Vediamo se faranno riforme e cosa succederà".

Lei ha conosciuto Sarri a Verona, com'era?
"Io e Cossu siamo stati venduti, io andai a Cremona e Cossu a Cagliari, mentre Sarri portò sette-otto dei suoi giocatori, anche se andò male perché fu esonerato dopo due mesi. Però ne ho un buon ricordo, era un ottimo allenatore sul campo".

Se le avessero detto che 12 anni dopo avrebbe allenato la Juve?
"Non me lo sarei mai aspettato, anche perché quello fu un anno difficile, e l'esonero a Verona pesa. Non fu però solo colpa sua".

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