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TMW RADIO - Lanna: "Samp un'incognita. Godin? Non solo motivi tecnici, per me c'è altro dietro"

TMW RADIO - Lanna: "Samp un'incognita. Godin? Non solo motivi tecnici, per me c'è altro dietro"TUTTO mercato WEB
giovedì 25 giugno 2020, 19:29Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Marco Lanna ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex difensore Marco Lanna si è collegato in diretta ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, esordendo nella sua riflessione dal Benevento che ormai è ad un passo dalla Serie A: "Il Benevento è una squadra che funziona e, anche se le differenze tra B e A sono notevoli, è giusto tenere il buono che c'è migliorandolo con investimenti mirati, per far crescere un gruppo che c'è già".

Preoccupato per la Sampdoria?
"Complicato pensare di fare punti a Milano e Roma, anche se ieri c'è stata la possibilità. Certo, quando sfidi i campioni è così, e basti pensare che la Roma ha potuto mettere dentro Pellegrini. Nel primo tempo la Sampdoria se l'è giocata, poi quando viene fuori la qualità dei singoli è complesso mantenere i ritmi".

Manca un po' di tempra?
"Diciamo che anche prima del Covid la Sampdoria era capace di farti la partita incredibile e poi quelle in cui non capivi dove iniziava e dove finiva la squadra. Quando gioca, è un'incognita e può succedere di tutti. Visto com'era andata a Milano, ieri si pensava che avrebbero perso di sicuro. Invece la partita era stata iniziata bene, e sembrava tutto andare un po' meglio. Nel secondo tempo sono crollati fisicamente, ora arrivano tre partite importanti come Bologna, Lecce e SPAL che diranno cosa può fare la Sampdoria. Subito con i bolognesi, che hanno un allenatore che conosciamo bene e che vorrà venire a Marassi per dimostrare qualcosa da ex. In generale è complesso giocare senza aver mai disputato neanche un'amichevole, le partite contano e se non giochi non sei mai al 100%. Qualcuno è più avanti, basta vedere l'Atalanta che sembra non aver mai smesso, ma ce ne sono tante altre che hanno ritmi cambiati rispetto a dove ci eravamo lasciati".

Ci si aspettava troppo da Quagliarella?
"Di mezzo c'è stata anche la trattativa per la cessione societaria che ha influenzato l'ultimo mercato. Quando hanno preso Di Francesco, ho pensato avessero le idee chiare. Probabilmente ha anche chiesto giocatori consoni al suo modo, ma non sono arrivati. Infatti c'è stato a lungo l'equivoco dei trequartisti messi sulle fasce. Un po' anche Di Francesco forse ci ha messo del suo, cambiando spesso formazione senza aver trovato la quadra... Sicuramente c'è stato un problema di costruzione della squadra, Ranieri in parte l'ha rimessa insieme ma ancora oggi c'è fatica nell'esprimere una precisa idea di gioco. Anche Ranieri a Milano è passato da tre a quattro difensori a gara in corso. Ci sono poi quelli che si stanno inserendo, come Yoshida, ma in un contesto di confusione".

Quali sono i problemi della Roma?
"Ogni anno la squadra è stata abbastanza rivoluzionata, e così non riesci mai a costruire un gruppo che diventi vincente. Negli ultimi anni hanno lottato con la Juventus per lo Scudetto, senza tutte quelle cessioni forse parleremmo di una squadra vincente o comunque candidata allo Scudetto. Senza programmazione a medio termine, vivendo sulle orme di un bilancio che ti fa sempre cedere i pezzi migliori, vincere diventa complesso. Anche perché la piazza è complessa e non tutti, specie gli stranieri, riescono ad entrarci per essere pronti subito".

Genova calcio, compreso il Genoa, soffre.
"Nicola è uno che le sue squadre le organizza bene. Ed averli visti subire quattro gol in casa dal Parma mi ha sorpreso: non credo possa essere solamente la mancanza di pubblico ad aver condizionato la gara. Qualche giocatore è aiutato dalla pressione, non avere il tifoso può essere un danno ma anche una questione di rilassamento mentale, qualcuno può aver dato un po' meno attenzione ai dettagli".

Che ne pensa di Godin e della sua esperienza all'Inter? Inadatto per una linea a tre?
"Strano. Ci sono differenze nel giocare a tre o a quattro, ma uno esperto come lui non può diventare scarso per questo. Può esserci da adattarsi ai movimenti diversi, ma forse c'è qualcos'altro sotto, non solamente un fattore tecnico. Godin è esperto, un ottimo difensore che sia all'Atletico che in nazionale ha fatto vedere quanto vale. Vero anche che se gioca Godin è centro-destra, con Skriniar che va dall'altra parte: avendo Bastoni mancino, forse, Conte ha così i difensori sui loro piedi forti per poter impostare meglio".

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