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TMW RADIO - Marino (pres. Olbia Calcio): "Serie C, difficile la ripartenza. Protocolli onerosi"

TMW RADIO - Marino (pres. Olbia Calcio): "Serie C, difficile la ripartenza. Protocolli onerosi"TUTTO mercato WEB
© foto di Sandro Giordano/Olbia Calcio
giovedì 9 aprile 2020, 14:00Altre Notizie
di TMWRadio Redazione
Archivio Maracanã 2020
TMW Radio
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Pino Capua ( Presidente Commissione Antidoping ), Daniele Garbo e Alessandro Marino ( Presidente Olbia Calcio), ospiti di Marco Piccari.
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Alessandro Marino, presidente dell'Olbia Calcio, è intervenuto nel corso di Maracanà, trasmissione di TMW Radio. Ecco le sue parole:

Ieri c'è stato un incontro dove sono state stabilite delle regole per preparare le squadre al rientro. Potrà farcela anche la Serie C a garantire la sicurezza?
"Abbiamo letto con attenzione le notizie che sono venute fuori dalla riunione, ma credo si debba aspettare un protocollo più preciso. Noi siamo totalmente in linea sul fatto che la salute debba essere al primo posto. Ma conosciamo anche la particolarità della Serie C, dove ci sono città particolarmente colpite dal Coronavirus. Aggiungiamo poi il problema del poter rispettare quei protocolli per la loro onerosità. La Serie C non ha le stesse possibilità della Serie A.

Pensa che si possa creare un protocollo diverso per la categoria?
"Non sarebbe giusto nei confronti dei calciatori".

Cosa si aspetta allora?
"Se una categoria ad esempio ha un 90% di casi in cui non è possibile rispettare il protocollo, allora non può ripartire il campionato. Questo deve essere chiaro. Si parla di tamponi e in certe zone non possiamo garantirlo".

Non è il momento giusto per riformare la Serie C ma in generale anche altri aspetti del mondo del calcio italiano?
"Assolutamente sì. Le crisi a volta aprono gli occhi di fronte a certe situazioni irrazionali. La Serie C è una categoria dove le 60 squadre tutte hanno perdite economiche da anni. Andare avanti è stato possibile perché le aziende degli imprenditori, andando bene, riuscivano a deviare i fondi. E' un momento di cambiare registro, non si potrà tenere a lungo in piedi questo gioco in questo modo. Servono riduzioni degli ingaggi, il format per ora è secondario. La Serie C, se si ferma, risparmia, non ha perdite come altre Serie. I ricorsi saranno i principali problemi, ma bisogna capire le priorità e al momento c'è la salute davanti a tutto. Se possiamo rispettare quei protocolli, si giocherà, altrimenti no. Io sono profondamente perplesso, perché conosco la realtà della Serie C".

Si va verso la cassa integrazione?
"Parliamo di ragazzi che prendono mille euro al mese. Per le fasce che equivalgono a quelle di un operaio, non vedo perché i dipendenti del mondo del calcio non debbano rientrare in questa categoria e avere accesso alla cassa integrazione".

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