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TMW RADIO - Oshadogan: "FIGC, passi avanti nella lotta al razzismo"

TMW RADIO - Oshadogan: "FIGC, passi avanti nella lotta al razzismo"TUTTO mercato WEB
martedì 22 ottobre 2019, 18:53Altre Notizie
di Riccardo Caponetti

L'ex calciatore Joseph Dayo Oshadogan ospite di TMW Radio:

Nel 2019 nel calcio ancora c'è il problema del razzismo...
"È triste la situazione, per qualsiasi luogo nel 2019. Che sia in Bulgaria o in Italia, è un problema che riguarda tutti. Mi ha fatto piacere sentire Gravina parlare in maniera molto chiara e precisa per cercare di debellare questa cosa dagli stadi. Mi ha dato positività vedere il nostro presidente della FIGC esporsi così. Rispetto ad anni fa, questo è un passo avanti: meglio tardi che mai. La federazione si è sentita responsabilizzata e sta lavorando in collaborazione con i club".

Quando vedi o senti episodi di razzismo cosa ne pensi?
"Uno pensa a quanta ingoranza ancora ci sia. Lo stadio deve essere un luogo di ritrovo, un punto di festa anche per le famiglie. Dimostrazioni del genere sono poco edificanti sia per chi le compie che per chi assiste a questo tipo di messaggio".

Hai qualche ricordo non positivo rispetto alla tua prima esperienza in Nazionale U21?
"Per me è stata una bella storia. Come per tutti i ragazzi che arrivano a mettere la maglia della Nazionale. Io l'ho vissuta da italiano, tranquillo, senza nessun problema, come tutti i miei compagni e con un grande allenatore e una grande persona come Maldini. Lui mi ha convocato per un sistema meritocratico. Nessuno di noi si è posto il problema del colore della mia pelle. Quello che non è stato normale è stata la risposta mediatica, sono esplosi giornali e trasmissioni. Molto ridotto rispetto a oggi, però all'epoca tutti i giornali scrissero di tutto, con la parola negro che era ripetuta in modo costante. Qualche articolo l'ho conservato e ne parlarono tutte le testate nazionali. Mi sono accorto solo dopo che era successo di tutto, nessuno di noi aveva questa percezione all'inizio. Quello che è venuto dopo una bellissima storia è stata una sorpresa. Non mi segnò in modo negativo. Anche se leggendo gli articoli oggi, mi colpisce cosa potevamo scrivere ai tempi. Le cose, oggi, stanno cambiando".

Il calcio dovrebbe essere veicolo anche di messaggi politici?
"Bella domanda. Lo sport unisce le masse. Eventi come le Olimpiadi sono eventi che rimangono nella storia. Però poi ci sono le storie che ci sono dietro che a volte vengono lasciate lì, abbandonate. Alla fine del podio di Smith e Carlos, fu Norman a venire allontanato dalla sua Federazione. Se uno va a vedere la foto dei turchi e poi la metti a confronto della Nazionale italiana nel '38, si vede un qualcosa dove siamo già passati. Bisogna vedere come vengono prese. Non parlo mai di politica, il mio punto di vista è di un osservatore. Adesso è un periodo dove si vive disperazione ed esasperazione che poi viene riportato allo stadio perché "terreno franco". Penso che intervenire sia importante per permettere a tutti di vivere lo sport come un momento di aggregazione".

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