Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - Pagliari: "Ora massimo 60 club professionistici, 18 in A. E il mercato a novembre"

TMW RADIO - Pagliari: "Ora massimo 60 club professionistici, 18 in A. E il mercato a novembre"TUTTO mercato WEB
mercoledì 10 giugno 2020, 18:51Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Silvio Pagliari ai microfoni di Niccolò Ceccarini
00:00
/
00:00

Silvio Pagliari, procuratore sportivo e consigliere dell'Assoagenti, ha parlato collegandosi in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti. Il suo intervento comincia sul tema delle scadenze al 30 giugno: "Stanno discutendo su due punti cardine: estendere la fine della stagione dal 30 giugno al 30 agosto per i prestiti, e quello della scadenza. La FIGC estende la conclusione della stagione a fine agosto, e fino a quel momento il calciatore prende lo stesso stipendio, perdendo però due mensilità nella stagione successiva. Con l'AIC stiamo discutendo, ne parlavo ieri con Calcagno, sul fatto che alcune società si sono accordate per avere tagli sulle due mensilità, e sul fatto che debbano pagare in pieno l'anno seguente. Dico che più del protocollo, ovviamente è scontato per la salute, ero preoccupato molto da questa situazione perché ci vuole buonsenso e la testa per chiudere tutto, così da far ripartire questo calcio, che deve farlo per forza. Il calcio non può assolutamente fermarsi, verrebbero a crearsi i problemi che tutti conosciamo".

Il prossimo passo deve farlo la FIGC?
"Sì, ma deve essere una cosa d'ufficio. Pensate andare a trattare nelle singole situazioni, prima di mettersi tutti d'accordo arriviamo a Natale. Sarebbe impensabile".

Quindi, per fare un esempio, Callejon dovrebbe prolungare di due mesi alle stesse condizioni?
"Essendo in scadenza, però, se il ragazzo vuole può scegliere di fermarsi. Ma se la FIGC dà l'obbligo di finire il campionato al 30 agosto, ci vorrà un accordo tra le parti. Ad esempio, quella di Nainggolan è un'altra storia".

Si poteva essere più attrezzati finora, per non arrivare proprio a ridosso di questa scadenza?
"Sono d'accordo, da subito serviva un piano A ma anche un piano B. Sapevamo già dei problemi, penso sia paradossale che il 10 giugno siamo a parlare di contratti che scadono tra venti giorni, con la stagione che ricomincia tra due, e giocatori che non sanno ancora se rimangono o meno. Va detto che siamo stati presi tutti alla sprovvista, eravamo convinti in tutto il mondo di vivere un'altra Primavera. Ora però è tempo di eliminare i personalismi, pensare al bene di tutti, o non ne veniamo più fuori".

Giusto che la C concluda con playoff e playout?
"Per forza. La Serie C deve cogliere l'occasione per una riforma radicale. Il sistema calcio non sostiene così tante squadre professionistiche, è un dato di fatto. A volte siamo presuntuosi, se guardassimo l'estero, e non dico di copiare ma conoscere o studiare, capiremmo che non ha senso sostenere questa Serie C con così tante squadre in cui i giocatori prendono il minimo salariale. Non sei un professionista, dovrebbero essere dilettanti senza illudere troppo i calciatori".

Giusto togliere venti squadre?
"Per me il calcio italiano non può avere più di sessanta squadre, sarò drastico. Anche la Serie A a venti è troppo, meglio a diciotto. Chi scende porta valore più tecnico alla B, e idem poi sotto per la C. Bisogna togliere la vergogna dei fuori quota, credo che deve giocare chi è più bravo e non chi è più giovane: queste cose hanno rovinato il calcio italiano e per questo non produciamo più campioni. Dei campioni del mondo del 2006 ce n'erano sei-sette venuti dalla C".

D'accordo con le nuove date del mercato?
"Sì, ho sempre detto che un mercato lungo non fa bene a nessuno tanto ti prepari prima, tagliare un mese va bene. Io quando si riprenderà ripenserei al mercato di riparazione a novembre, perché quello di gennaio non è più così. Arrivi a due mesi e mezzo dalla fine del campionato, preferivo la finestra di 7-10 giorni a novembre".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile