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Torino, Lombardo: “Siamo stati troppo timidi”

Torino, Lombardo: “Siamo stati troppo timidi”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 4 gennaio 2018, 07:162018
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Il vice allenatore del Torino, Attilio Lombardo, ha commentato la sconfitta in Coppa Italia con la Juventus. Queste le sue parole:
Come giudica la partita e soprattutto l'episodio contestato?
"Mi piacerebbe soprattutto parlare della partita perché se ci si concentra sempre sugli episodi che possono essere favorevoli o sfavorevoli dovremmo parlarne per ore. Sono venuto qui io a parlare perché voglio essere sereno e appunto parlare della partita che non dico sia stata giocata alla pari, ma comunque provando a giocare una partita da Toro. Forse siamo stati un po' timidi nel primo tempo, anche se abbiamo avuto, forse, le migliori occasioni per poter pareggiare con Berenguer e Niang. Nel secondo tempo ci siamo tolti un po' di timidezza e siamo riusciti anche a fare un po' la gara, non so quanto per un calo della Juventus oppure per non aver perso mai il nostro equilibrio fino al fatidico episodio che ci è costato un po' il due a zero e che ha spento tutte le nostre velleità".
Con rispetto nei suoi confronti, ma come mai non c'è Mihajlovic qui in conferenza stampa?
"Eh, credo che il mister dopo la discussione ... sia stato abbastanza frustrato per poter venire a raccontare l'episodio e, quindi, ha demandato me a fare la conferenza stampa".
E’ intervienuto il responsabile dell’ufficio stampa Piero Venera: “Si può immaginare lo stato d’animo del mister”.
Rispetto alla partita di Coppa Italia con la Roma nella gara con la Juventus il Torino è stato meno grintoso, è parso anche a lei?
"Meno grintoso, forse, nel primo tempo, come dicevo prima. Siamo stati troppo timidi soprattutto nel recupero della palla, nella ricerca delle linee di passaggio e, in particolare, nelle accelerazioni e su questo non posso dare una motivazione. Invece. nel secondo tempo un qualche cosa in più è stato fatto. Interessava al nostro mister che la squadra non perdesse l'equilibrio in questo stadio dove abbiamo avuto partite, l'anno scorso e quest'anno, nelle quali abbiamo giocato in dieci ed è stato difficile per noi dover portare a casa il risultato con la Juventus. Credo, però, che tutto sommato la squadra la partita l'abbia giocata e l'equilibrio c'è stato, quindi, le nostre occasioni le abbiamo create e quello che ci manca in questo momento è fare gol. Non è attraverso questa partita che noi dobbiamo disperare, ma attraverso quello che sarà, poi, la partita che forse determinerà un po' il nostro futuro per rimanere attaccati alle squadre che ci sono davanti: la partita di sabato prossimo con il Bologna. È logico che rimanga il rammarico perché non capita spesso di giocare una partita secca per andare in semifinale".
Siete partiti con un atteggiamento più prudente anche per come era andata la gara in campionato?
"Non credo che siamo stati più prudenti, avevamo impostato la gara neanche tanto sulle ripartenze. ma sul giocare meno, per le qualità di forza che ha, Chiellini in fase nostra di non possesso e cercando di arginare un po' le giocate di Dybala visto che è molto bravo a giocare a fra le linee, a girarsi e dare profondità a Mandzukic, Douglas Costa e all'altro esterno. Siamo stati timidi, forse, nell'accelerare nelle situazioni in cui creavamo, perché comunque le nostre occasioni le abbiamo avute. Meno nel secondo tempo, però, dobbiamo migliorare su questo aspetto".
Avendo lei giocato nella Juventus, può dare un giudizio tecnico sugli esterni bianconeri?
"Sono giocatori che in qualsiasi momento della partita, al di là della corsa e dei movimenti, basano la loro forza sulla qualità. Basta vedere il gol che riuscite a fare Douglas Costa in poco tempo con una palla che è rimbalzata e non ha pensato due volte a calciare, io ai miei tempi molto probabilmente ci avrei pensato di più perché non avevo questi colpi. Chiunque di loro possa giocare, Bernardeschi o Douglas Costa, può fare la differenza e sono giocatori fondamentali per un gruppo com'è quello della Juventus".
Una precisazione, lei è qui in conferenza stampa perché Mihajlovic non voleva parlare nello specifico dell'episodio del fallo di Khedira su Acquah?
"E' molto meglio che l'episodio lo racconti io (sorride, ndr)".
Si rischia di andare nel penale?
"No (sorride di nuovo, ndr). Chi lo conosce sa che il mister passa per essere un burbero, però, poi è una bravissima persona. È normale che in questa situazione abbia preferito che venissi io a parlare analizzando l'episodio. Non è che io sia contento e non posso sicuramente dire che Khedira abbia toccato la palla e non Acquah perché alla fine poi se tutti rivedono l'azione si evidenzia che prima Acquah tocca la palla e dopo viene investito da Khedira. Quello che non riesco a capire è che cosa si valuta quando si va a vedere il Var perché se tutti vedono che la palla è stata toccata da Acquah che poi viene investito da Khedira non capisco come mai l'arbitro possa invertire tutto ciò che vedono tutti gli altri. Non lo dico io, ma se lo doveste dire voi sareste tutti d'accordo con me, credo".
Mihajlovic si è arrabbiato di più per il Var oppure per l'errore all'inizio di Berenguer quando ha avuto l'occasione di segnare e forse di poter cambiare la partita?
"Eh, diciamo che l'errore di Berenguer molto probabilmente era rimediabile perché eravamo nel primo tempo, mentre l'errore sul giudizio del Var non era più rimediabile perché si era ormai sul due a zero e mancavano pochi minuti alla fine della partita. C'è rammarico per il fatto che Berenguer abbia sbagliato un gol, così come per il palo preso da Niang.

Se Douglas Costa ha fatto un gran gol su una palla che è rimbalzata in area di rigore la sua fortuna, o la sua bravura, è stata quella di metterla nel sette, mentre la nostra sfortuna è stata quella di avere forse un palo in più perché se Niang l'avesse presa male e non bene, come l'ha presa Douglas Costa, forse avrebbe segnato".
Sì è avuta l'impressione che il Torino abbia fatto fatica a ripartire, mancano i meccanismi e le idee chiare?
"Non è una questione di meccanismi, l'avevo già detto prima, e questo è un mio parere, ma credo che lo sia di tutti noi dello staff. Ci è mancata la ripartenza, c'è mancata forse la forza, l'abilità e la velocità nel ribaltare l'azione perché nelle situazioni in cui abbiamo recuperato palla subito dopo le abbiamo sbagliate e questo non ce lo si può permettere, soprattutto si gioca con la Juve. Dopo la palla avuta da Berenguer e il palo di Niang abbiamo anche avuto un'occasione in un recupero palla a metà campo con Baselli che si è proiettato verso l'area di rigore e non ha avuto, diciamo, grande forza di mettere la palla in profondità per Falque: questo ci è mancato. Non ci si può permettere la timidezza né con la Juventus né con nessun'altra squadra".
Per la partita con il Bologna pensate di poter recuperare qualcuno degli infortunati? In particolare come sta Belotti?
"Non credo che Belotti potrà essere recuperato, non ha fatto neppure un allenamento con noi e non so quali siano le sue condizioni, ma non credo che lo recupereremo e neppure Lyanco. Degli infortunati non recupereremo nessuno, quindi, dovremmo stringere i denti per la partita di sabato. Nei prossimi due giorni conoscendo il mister faremo poco e penseremo soprattutto al Bologna e a recuperare le energie spese con la Juventus".
Che valutazione globale dà del Var?
"Alle volte mi vorrei travestire da arbitro e fare come fanno tutti il gesto del rettangolo. E' diventato così bello vederlo, ma poi non si sa mai che cosa succederà. Ieri sera è successo quello che è successo e a noi in passato era già capitato altre volte, però, comunque, secondo me, il Var dà e toglie. È un concetto che in questo momento va accettato, però, dico che se si va a valutare davanti a un monitor e si viene chiamati per andare a rivedere un episodio vuole dire che qualche cosa è successo oppure no? Se si va a vedere nel monitor il fallo ..., parlo dell'episodio di ieri sera perché è recente. Ripeto, il Var dà e toglie e va accettato per quello che è".
Ma come se lo spiega?
"Non me lo spiego, sono quelli che si occupano del Var che devono spiegarlo a noi perché se mi si chiede come mai l'arbitro abbia visto diversamente da come abbiamo visto tutti noi non so dare una risposta, bisognerebbe chiederlo all'arbitro. Io posso dire rivedendo l'azione che Acquah ha toccato la palla e poi è stato travolto da Khedira, ma non posso dare una spiegazione perché l'arbitro valuta diversamente rispetto a ciò che vedo io o a ciò che possono vedere tanti, tanti, tanti gli altri tifosi o personaggi. Non posso dare un giudizio su questo, l'arbitro ha visto diversamente e lo accettiamo con rammarico perché ha chiuso una partita dove mantenendo l'equilibrio e rimanendo ancora in partita probabilmente c'è la saremmo giocata fino alla fine".
Simone Inzaghi sul Var ha detto che è uno strumento che toglie immediatezza e crea grandi confusioni, ma a tratti, invece, è uno strumento indispensabile. Lei è dello stesso avviso?
"Come ho detto il Var prima qualche cosa dà e qualche cosa toglie. Qualche volta si crea confusione, ma qualche volta si crea anche suspense. Effettivamente quando l'arbitro si avvicina al monitor cala un silenzio sullo stadio che mi sembra quasi di essere a un funerale e alla fine o si esulta o si impreca. Sono d'accordo con Simone che a volte nell'immediatezza negli anni passati era più bello, però, questo è un meccanismo che va accettato purtroppo sia che sia a favore sia che sia contro".
La società pensa di intervenire sul mercato per cercare di riequilibrare le carenze?
"La società insieme al nostro allenatore sta parlando e sicuramente farà qualche cosa a gennaio. Non dobbiamo dimenticare che ci sono tanti infortunati e che dobbiamo rimetterci in sesto e ripartire per forza di cose. Molto probabilmente alcuni giocatori andranno in prestito e, quindi, qualcuno dovrà arrivare non so chi e non so quali siano gli accordi tra l'allenatore la società, ma qualche cosa faranno".
Con la Juventus ha esordito De Luca, un giudizio su questo ragazzo giovanissimo?
"Sono molto contento di Manuel, il mister era già purtroppo negli spogliatoi e lui valuta sempre quello che si fa nelle settimane e nei mesi e De Luca aspettato il suo momento e credo che abbia pienamente meritato di esordire con la maglia granata, in Coppa Italia e all'Allianz Stadium con la Juventus. Penso che sia gratificante per lui e un merito dovuto un ragazzo che a volte si allena con noi e alle volte, quando siamo stati in tanti, è rimasto a lavorare magari in disparte, ma ha sempre mantenuto un equilibrio. È un bravissimo ragazzo, è un buon giocatore e il merito di aver esordito con la Juventus è stato solo e pienamente suo".
Un parere su Boyè che rispetto all'anno scorso ha fatto un passo indietro, potrebbe andare a giocare altrove?
"Non lo so, Lucas a mio parere è un giocatore straordinario, ma deve togliersi di dosso la timidezza che ha perché è un giocatore che potrebbe fare la differenza. Ha qualità straordinarie e deve lavorare tanto perché deve pensare che nel calcio italiano e, soprattutto, nel calcio europeo ci sono le due fasi quella di possesso e quella di non possesso e che bisogna difendere e attaccare. Se lui imparerà a fare questo con le qualità che ha potrebbe diventare veramente un grandissimo giocatore, ma è una cosa che deve pensare solamente lui perché noi lavoriamo con lui tutti i giorni e deve dimostrare a se stesso e, soprattutto, a chi l'ha preso, il Torino che crede ciecamente in lui, che può dare una mano alla squadra. Credo che solo lui possa sapere il suo futuro, in questo momento il futuro è nel Toro e mi auguro veramente che possa fare passi in avanti e non indietro".