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Torino, per l’Europa servono giocatori che facciano la differenza

Torino, per l’Europa servono giocatori che facciano la differenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
sabato 8 luglio 2017, 09:112017
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it
La maggior parte dei giocatori che sono accostati al club granata o sono giovani di prospettiva oppure calciatori che devono rilanciarsi.

A due giorni dal raduno e a sei dall’inizio del ritiro il Torino, che ha come obiettivo conquistare un posto utile per disputare l’Europa League, rispetto alla squadra che nello scorso campionato si è piazzata al nono posto ha avvicendato in porta Hart con Sirigu e preso due ragazzi di belle speranze il portiere Milinkovic-Savic e il difensore centrale Lyanco, in più è tornato dal prestito alla Spal Bonifazi, altro ragazzo di prospettiva anche lui un difensore centrale. Sul fronte cessioni, per fine prestiti, sono tornati alla base Castan e Iturbe, entrambi per motivi differenti non hanno convinto del tutto.

Dire che oggi il Torino è più forte di quello che ha concluso il campionato scorso è impossibile perché sarebbe affermare il falso. Magari Bonifazi, Lyanco e Milinkovic-Savic diventeranno i giocatori più forti del mondo nei rispettivi ruoli, ma allo stato attuale sono ragazzi di prospettiva e nessuno dei tre si è mai ancora cimentato in serie A e per quel che riguarda i due stranieri, devono prendere le misure del calcio italiano non avendovi mai giocato. Il calciomercato chiuderà i battenti il 31 agosto alle 23, il tempo non manca per consegnare una rosa adeguata a Mihajlovic, però, finora la società ha fatto troppo poco, tenendo conto che neppure sul fronte cessioni si sono registrate partenze dei calciatori che non rientrano più nel progetto tecnico, se non l’addio di Padelli che era a fine contratto.

E’ possibile, soprattutto auspicabile, che lunedì alle diciotto quando la squadra effettuerà il primo allenamento della stagione nel rinato Filadelfia si vedano facce nuove oltre a quelle di Sirigu, Bonifazi, Lyanco e Milinkovic-Savic. Il problema è, però, chi arriverà apparterrà ai giocatori che fanno la differenza oppure sempre e solo alla categoria dei giovani di prospettiva o di chi deve rilanciarsi? La stragrande maggioranza dei giocatori che finora sono stati accostati al Torino non possono essere definiti, curricula alla mano, calciatori che fanno la differenza. Non si tratta di pessimismo o di volere per partito preso criticare o vedere sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto, però, non si può non porsi la domanda: il Torino vuole veramente costruire una squadra che arrivi al settimo-sesto posto e che di conseguenza possa disputare l’Europa League? La sincera risposta che si può dare oggi è che si hanno forti dubbi anche se restasse Belotti. Per il bene del Toro, ovviamente, si vorrebbe che i dubbi fossero fugati.