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Venturin: “Lazio motivata, Torino ormai senza obiettivi”

Venturin: “Lazio motivata, Torino ormai senza obiettivi”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 29 aprile 2018, 07:002018
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Giorgio Venturin è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Venturin attualmente è osservatore della Nazionale A e dell’Under 21, mentre da calciatore è stato un centrocampista. E’ cresciuto nelle giovanili del Torino dove ha giocato a più riprese dal 1987 all’88, dall’89 al ‘90, dal ‘91 al ‘94 e dal 2000 al 2002, ma è stato calciatore anche della Lazio nella stagione ‘94-‘95 e poi dal ‘96 al ‘99. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.
Secondo lei che partita sarà fra Torino e Lazio?
“Sicuramente la partita interessa di più alla Lazio perché ormai il campionato del Toro, purtroppo, è quasi un pro forma nel senso che deve finire dignitosamente l’annata per preparare poi la prossima stagione. Ai fini del risultato, quindi, tenuto conto che la Roma ha vinto con il Chievo e l’Inter ha perso con la Juventus è una partita che interessa molto di più ai biancocelesti, questo è ovvio, anche perché si giocano un posto in Champions, che è un obiettivo di prestigio”.
Il Torino gioca in casa davanti a un pubblico che è deluso perché si aspettava qualche cosa di più, come affronterà la gara?
“E’ una questione di motivazioni e di condizione atletica perché quando si arriva a questo punto del campionato è determinate come stanno fisicamente e mentalmente le squadre. Molto dipenderà dalla condizione fisica delle due squadre, mentre a livello delle motivazioni, come dicevo, la Lazio ha qualche cosa in più ed anche tecnicamente e lo ha dimostrato. Però, è anche vero che il calcio a volte riserva delle sorprese ed è un po’ strano, ma se valutiamo gli ultimi risultati è chiaro che si tratta di una partita che vede, secondo me, in vantaggio la Lazio”.
Ci sarà la sfida tra Belotti, che sta arrancando, e Immobile, che sta facendo molto bene. Come vede questo confronto?
“Oggi il confronto pende senz’altro dalla parte di Ciro Immobile perché ha fatto una stagione come fece l’anno scorso Belotti. La stagione di Immobile probabilmente sarà anche difficile da ripetere poiché a livello di numeri perché a quattro giornate dalla fine è il capocannoniere con ventinove reti e ne ha due in più di Icardi, che è secondo in questa graduatoria. Non so a quale quota siano i capocannonieri negli altri campionati importanti, ma Immobile è uno dei bomber in assoluto.

Diciamo che sia lui sia la Lazio quest’anno hanno fatto delle cose fuori dal comune, credo”.
La Lazio è sempre ben disposta in campo e gioca un buon calcio, ma forse pecca un po’ in fase difensiva. Su questo può aver lavorato Mazzarri per trarne un vantaggio?
“La Lazio gioca sicuramente bene a pallone e magari qualche cosa in fase difensiva concede, però, segna tanto e ha giocatori molto tecnici e, quindi, credo che il Toro per fare risultato questa sera dovrà veramente sfoderare una grande partita. Dovrà fare un’impresa e i giocatori dovranno essere super concentrati per tutti i novantacinque minuti, altrimenti la Lazio non avrà problemi e fuori casa ha vinto già tantissime partite e anche su campi complicati e con squadre che avevano bisogno di punti. Il pronostico credo che sia a favore dei biancocelesti, però ripeto, il pallone a volte è strano e, quindi, il Torino non deve assolutamente partire sentendosi già battuto”.
Magari se Ljajic sarà particolarmente ispirato e se i compagni lo seguiranno il Torino potrà dire la sua?
“Assolutamente. L’organico del Toro, secondo me, è di buon livello, anche se la squadra quest’anno ha trovato delle difficoltà, ma probabilmente non ha neanche espresso a livello di potenzialità quello che avrebbe potuto fare. Forse il rammarico un po’ di tutti a partire dal presidente e proseguendo con tutta la società e i tifosi è proprio questo: la squadra, purtroppo, non è riuscita a rendere per quello che avrebbe potuto”.
Quindi l’entusiasmo iniziale intorno al Torino non era basato sulla speranza che riuscisse a fare qualche cosa d’importante, ma sulla concreta possibilità?
“A livello di qualità di giocatori, soprattutto nel reparto avanzato dal centrocampo in avanti, secondo me è da metà classifica in su, quindi, se l’annata fosse andata per il verso giusto poteva giocarsela per l’Europa League. Questo era il campionato che avrebbe dovuto fare il Toro lottando fino all’ultimo per andare in Europa League, ma non é avvenuto perché, probabilmente, ci sono stati degli errori e qualche cosa non ha quadrato. E’ inevitabile che sia avvenuto questo perché se le aspettative erano di un certo tipo non è che ci si alza al mattino e si dice che si vuole raggiungere un certo obiettivo. Secondo me, la squadra era stata costruita con l’obiettivo e l’auspicio di lottare per cercare di tornare in Europa, poi però, il feeling con Mihajlovic già dopo qualche giornata non mi sembrava un granché e dopo le buone prime partite sotto la guida di Mazzarri il trend è tornato ad essere quello di prima. E’ inevitabile, quindi, che ci sia qualche cosa che non quadra ed è su questo che dovranno essere bravi presidente, direttore sportivo e allenatore a trovare soluzioni per l’anno prossimo perché credo che il Torino sia una squadra che debba stare sempre dalla parte sinistra della classifica e quando gira bene la stagione e si è anche fortunati lottare per andare in Europa”.