Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Xavier Jacobelli ricorda Ciccio Rialti

Xavier Jacobelli ricorda Ciccio RialtiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 6 aprile 2020, 17:05Altre Notizie
di Redazione TMW

La prima volta che ho incontrato Alessandro Rialti, a Firenze, è stata nella primavera dell’87. Ero appena arrivato al Corriere dello Sport-Stadio e il mio primo servizio da inviato nel capoluogo toscano mi portò nella storica redazione di Via Carnesecchi. «Ciao, sono Ciccio Rialti. Se posso esserti utile, sono qui». Dieci parole, pronunciate con la voce baritonaleche lo rendeva inconfondibile, per affondare le radici di un rapporto ultratrentennale di stima e di rispetto che non finirà mai, nemmeno adesso Ciccio che non c’è più. Ciccio enciclopedia ambulante della Fiorentina. Ciccio che sulla Fiorentina ne sapeva sempre una più degli altri. Ciccio che coniugava la passione per la Viola a quella per il giornalismo vero, vissuto sul campo, consumando le suole delle scarpe quando Internet non c’era e di social c’era la sua congenita capacità di socializzare con il mondo in cui era totalmente immerso.

Ciccio che mitragliava pezzi scritti in un italiano perfetto, lo stesso cui ricorreva quando, alla bisogna, dava a braccio e non dovevi correggergli manco una virgola. Ciccio e Antognoni, Ciccio e Roberto Baggio, Ciccio e i Pontello, Cecchi Gori, i Della Valle, Commisso. Ciccio e le lacrime spese per Davide Astori, davanti al muro del Franchi e ai suoi funerali. Ciccio che quando sono diventato il suo Direttore chiamava alle nove del mattino, qualche volta anche alle otto, per dirti: «Direttore, oggi abbiamo un missile aria aria che ti farà divertire perchè daremo un buco a tutti». Poi, la prima domenica di aprile, alle dieci della sera, arriva una telefonata. Ictus, ti dicono. E non riesci a credere che Ciccio è andato via.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile