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TMW - La storia di M. Tarasconi, calciatore-infermiere in Francia: "L'Italia è stata un esempio"
Calciatore-infermiere, Maxime Tarasconi oggi si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com. Tra i temi trattati dell'attuale centrocampista dell'AS Gémenos e al contempo infermiere in terapia intensiva a Marsiglia, con un passato nel cacio professionistico (Ligue 2 con l'Istres), c'è ovviamente anche l'emergenza Coronavirus in Francia. Queste le sue parole: "Lavoro come infermiere in terapia intensiva da quasi un anno, all'ospedale 'La Timone' di Marsiglia. Siamo abituati a vedere casi gravi, ma come sistema sanitario stiamo anche qui affrontando ingenti carichi di lavoro a causa del Coronavirus. A Marsiglia, in particolare, ci aspettiamo che il picco dell'epidemia arrivi nei prossimi giorni, la situazione è diversa da regione a regione. Il Grand Est del Paese ad oggi è sicuramente la zona più colpita, seguito dall'île de France".
Un'emergenza sanitaria che, almeno in Europa, ha avuto proprio in Italia il suo primo focolaio: come avete visto l'evolversi della situazione del nostro Paese?
"L'Italia, così come la Cina, è stata purtroppo un esempio per tutti noi. Quanto accaduto in questi due Paesi ci ha aiutati infatti a capire subito la gravità della minaccia COVID-19 e a prepararci di conseguenze per affrontarla nel migliore dei modi. Le nostre capacità in termini di rianimazione sono state notevolmente aumentate e speriamo di poter reggere l'urto".
E a chi parla di Scudetto e di campionati quale messaggio vuole mandare infine?
"Prima viene la salute, prima contano le vite umane. È un periodo difficile non solo per Italia e Francia, ma per tutto il pianeta. L'unica cosa che dobbiamo fare oggi è ascoltare dottori e scienziati, mostrando solidarietà verso gli altri. Solo così potremo uscirne, tutti insieme nel rispetto delle regole e con la giusta coscienza civica".
Clicca qui per leggere l'intervista completa di TMW a Maxime Tarasconi!
Un'emergenza sanitaria che, almeno in Europa, ha avuto proprio in Italia il suo primo focolaio: come avete visto l'evolversi della situazione del nostro Paese?
"L'Italia, così come la Cina, è stata purtroppo un esempio per tutti noi. Quanto accaduto in questi due Paesi ci ha aiutati infatti a capire subito la gravità della minaccia COVID-19 e a prepararci di conseguenze per affrontarla nel migliore dei modi. Le nostre capacità in termini di rianimazione sono state notevolmente aumentate e speriamo di poter reggere l'urto".
E a chi parla di Scudetto e di campionati quale messaggio vuole mandare infine?
"Prima viene la salute, prima contano le vite umane. È un periodo difficile non solo per Italia e Francia, ma per tutto il pianeta. L'unica cosa che dobbiamo fare oggi è ascoltare dottori e scienziati, mostrando solidarietà verso gli altri. Solo così potremo uscirne, tutti insieme nel rispetto delle regole e con la giusta coscienza civica".
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