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Fra problemi strutturali e cambi in panchina. Contro l'Entella si decide il destino dell'Ascoli
Che il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli si attendesse una stagione migliore dalla sua squadra è cosa facile da immaginare. I soli 22 punti raccolti in 26 gare raccontano di una squadra in forte difficoltà, con lacune che non è stato possibile colmare neanche con la sessione di mercato di gennaio.
Problemi strutturali - I tre cambi in panchina, infatti, fra Valerio Bertotto, Delio Rossi e Andrea Sottil, attuale tecnico dei bianconeri, evidenziano come, oltre alle possibili colpe degli allenatori, ci siano delle pecche di fondo. Altrimenti non si spiegherebbero i soli 5 gol segnati durante le otto gare della gestione Bertotto, oppure i 14 subiti in appena sei partite con Rossi?
Illusione Sottil - Dall’arrivo di Sottil qualcosa, però, sembrava essere cambiato. I due successi nelle prime tre gare contro SPAL e Reggina, inframezzati dal positivo pari in casa dell’Empoli capolista, avevano dato l’impressione che l’Ascoli avesse trovato la sua identità. Difesa a quattro attenta, buon filtro a centrocampo e un trequartista ad innescare il tandem offensivo. Segnali positivi che neanche la sconfitta contro il Cittadella sembrava poter cancellare. I pareggi contro Chievo e Frosinone sono stati considerati importanti, quasi quanto il successo interno sul Brescia.
Poi, un nuovo tracollo. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite, con appena un gol segnato nell’1-1 in casa del Pordenone e ben cinque incassati, gli ultimi dei quali martedì al ‘Del Duca’ contro il Pisa.
Per questo motivo il prossimo test di campionato contro la Virtus Entella, vero e proprio scontro salvezza, rappresenta un crocevia fondamentale per i bianconeri. Sia per l’esito della stagione che per il futuro del collettivo marchigiano. Un nuovo stop, infatti, creerebbe una spaccatura profonda nelle condizioni di tutto il club e a quel punto continuare a lottare per la permanenza in B rappresenterebbe qualcosa di molto, molto complicato.
Problemi strutturali - I tre cambi in panchina, infatti, fra Valerio Bertotto, Delio Rossi e Andrea Sottil, attuale tecnico dei bianconeri, evidenziano come, oltre alle possibili colpe degli allenatori, ci siano delle pecche di fondo. Altrimenti non si spiegherebbero i soli 5 gol segnati durante le otto gare della gestione Bertotto, oppure i 14 subiti in appena sei partite con Rossi?
Illusione Sottil - Dall’arrivo di Sottil qualcosa, però, sembrava essere cambiato. I due successi nelle prime tre gare contro SPAL e Reggina, inframezzati dal positivo pari in casa dell’Empoli capolista, avevano dato l’impressione che l’Ascoli avesse trovato la sua identità. Difesa a quattro attenta, buon filtro a centrocampo e un trequartista ad innescare il tandem offensivo. Segnali positivi che neanche la sconfitta contro il Cittadella sembrava poter cancellare. I pareggi contro Chievo e Frosinone sono stati considerati importanti, quasi quanto il successo interno sul Brescia.
Poi, un nuovo tracollo. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite, con appena un gol segnato nell’1-1 in casa del Pordenone e ben cinque incassati, gli ultimi dei quali martedì al ‘Del Duca’ contro il Pisa.
Per questo motivo il prossimo test di campionato contro la Virtus Entella, vero e proprio scontro salvezza, rappresenta un crocevia fondamentale per i bianconeri. Sia per l’esito della stagione che per il futuro del collettivo marchigiano. Un nuovo stop, infatti, creerebbe una spaccatura profonda nelle condizioni di tutto il club e a quel punto continuare a lottare per la permanenza in B rappresenterebbe qualcosa di molto, molto complicato.
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