Palladino cala il "tridente pesante": contro il Chelsea serve la Dea d'Europa per blindare gli ottavi
Ci sono notti che valgono una stagione e quella che attende l'Atalanta ha il sapore inconfondibile delle grandi occasioni. Dimenticare la nebbia e le incertezze del Bentegodi per ritrovare lo smalto scintillante delle notti europee: è questo l'imperativo di Raffaele Palladino alla vigilia della supersfida contro il Chelsea. In ballo non c'è solo il prestigio, ma un pass diretto per gli ottavi di finale che eviterebbe le forche caudine dei playoff, un limbo che l'anno scorso si rivelò fatale contro il Bruges nonostante un girone giocato ad alti livelli. Con 10 punti in cascina e tre gare al termine, la Dea deve gettare il cuore oltre l'ostacolo contro l'avversario più temibile del lotto, prima di un finale sulla carta più agevole.
LA STRATEGIA, IL RITORNO DEI TENORI - Per scardinare il Chelsea, fresco vincitore del Mondiale per Club e della Conference, non bastano i calcoli: serve il coraggio. Palladino lo sa e sembra intenzionato a rispolverare l'artiglieria pesante. Dopo l'esperimento conservativo di Verona, si torna all'antico: spazio al tridente delle meraviglie composto da Scamacca, De Ketelaere e Lookman. È la formula che ha garantito aggressività e vittorie prima dello stop in Veneto, la soluzione ideale per incarnare quel "DNA Atalanta" che il tecnico ha chiesto ai suoi di scrivere su un foglio appeso nello spogliatoio: fame, ambizione, sacrificio. Contro i Blues di Maresca, che hanno segnato il doppio dei nerazzurri in Europa (12 gol) ma concesso qualcosa in più, servirà proprio questo: aggredire alto per poi colpire con la qualità dei singoli.
I SINGOLI, SCAMACCA CERCA GLORIA, CHARLES IL RISCATTO
I riflettori sono puntati sui protagonisti attesi - spiega e presenta il match La Gazzetta dello Sport -. Gianluca Scamacca insegue ancora il suo primo sigillo in questa Champions: con una sola titolarità alle spalle, il bomber azzurro vuole trascinare la squadra come fatto nel secondo tempo di Verona. Per Ademola Lookman, il tempo stringe: restano due gare prima della Coppa d'Africa per lasciare il segno. E poi c'è Charles De Ketelaere. Il belga, unico a salvarsi nel primo tempo contro l'Hellas, ha vissuto una vigilia nervosa, sfociata nel gesto di stizza al momento del cambio sabato scorso. «Ero teso, ma quella tensione deve diventare la nostra forza», ha chiarito in conferenza stampa. «Vogliamo riscattarci e non c'è palcoscenico migliore della Champions. Loro hanno qualità, ma noi ce la giochiamo a viso aperto».
IL CASO INTER-LIVERPOOL, TERREMOTO SALAH
Mentre Bergamo sogna, a Milano l'avvicinamento all'altra grande sfida italo-inglese tra Inter e Liverpool è stato scosso da un vero terremoto sportivo. Mohamed Salah non sarà della partita. L'egiziano è rimasto a casa, punito da Arne Slot dopo lo sfogo pubblico post-Leeds in cui si diceva "tradito" dal club. Una rottura che sembra insanabile, con l'Arabia Saudita pronta a ricoprirlo d'oro. «La sua reazione all'esclusione è stata breve», ha tagliato corto il tecnico dei Reds, che dovrà fare a meno anche dell'indisponibile Federico Chiesa, ma potrà contare su una rosa miliardaria. Alisson, dal canto suo, non ha nascosto il malumore dello spogliatoio: «Mo è una leggenda, ma le sue parole non mi rendono felice».
VOCI DALLA STORIA, COUTINHO E INCE
La sfida di San Siro ha riacceso anche i ricordi dei grandi doppi ex. Philippe Coutinho, oggi al Vasco da Gama, ricorda con affetto le esperienze in nerazzurro e con i Reds: «All'Inter ho imparato la tattica e la durezza delle marcature, a Liverpool l'intensità. Chivu? Un leader nato, non mi stupisce che stia facendo bene in panchina». Sulla stessa lunghezza d'onda Paul Ince, il "Governatore", che vede un'Inter pronta al decollo e un Liverpool caotico: «I Reds sono strani, possono segnare tanto ma subire per leggerezza. La battaglia si vincerà a centrocampo, dove Barella gioca con la mia stessa passione».
SCENARI INGLESI, LO UNITED RISALE
A margine delle notti europee, la Premier League non si ferma e registra segnali di vita dal Manchester United. I Red Devils hanno travolto il Wolverhampton con un poker (doppietta di Bruno Fernandes, reti di Mbeumo e Mount), agganciando il quinto posto in classifica e mandando un segnale alle rivali, incluse quelle impegnate in Europa.
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