Dea bendata quanto fortunata, alla ricerca dell’identità ottimale di cui Ilicic non puó non essere attore protagonista
L'Atalanta strappa l'intera posta in palio dall'Arechi di Salerno, ma che fatica. La Dea vince, ma non convince ancora e ora è il tecnico di Grugliasco che deve rispondere all'appello, perchè torti arbitrali ahimé non ce sono stati a Bergamo contro la Fiorentina quasi volesse provare a nascondere un ritardo dei suoi ragazzi e, per la terza partita di fila, è ancora lui guarda un po' a risolvere le sorti della Dea o a provare a cambiare il corso della partita subentrando nella ripresa: Josip Ilicic. C'è chi ormai si era rassegnato alla sua partenza durante il calciomercato estivo, invece è rimasto ed è un giocatore che può ancora dare tanto all'Atalanta. Ad oggi la realtà ci dice che Ilicic, con Muriel infortunato, é imprescindibile per questa formazione... eppure il trequartista sloveno non riesce - o non si vuole - far partire dall'inizio. Ai posteri ardua sentenza, questa non è l'Atalanta tanto ammirata e contemplata, correggere sempre in corsa non è sempre facile, che sia questo un campanello d'allarme a credere forse nei nuovi innesti (Koopmeiners), e non legarsi al dito ancora strascichi della passata stagione (Ilicic).
Contro la Salernitana, turn-over a parte, Gasperini come contro Fiorentina e Villarreal ha dovuto correggere in corsa. Koopmeiners e Zapata hanno dimostrato di esser sul pezzo, ... ma... non è sempre festa, e a Bergamo la tradizione è quanto vera, quanto dura.
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