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Le prime necessità del mercato: “30 giugno” ecco che succedeTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 4 giugno 2020, 07:03Editoriale
di Luca Marchetti

Le prime necessità del mercato: “30 giugno” ecco che succede

LE PRIME NECESSITA’ DEL MERCATO: “30 GIUGNO” ECCO CHE SUCCEDE

Ora la data del 30 giugno comincia a essere un traguardo e le società stanno cercando di capire come poter risolvere il problema di quei contratti che il 30 giugno scadono. Non è una questione banale, tantomeno da sottovalutare, visto che si utilizzeranno molto di più, in profondità, le rose a disposizione. Sia per i 5 cambi, sia per gli impegni ravvicinati.
Per contratti in scadenza, ormai si sa, si intendono i prestiti (sia con o senza riscatto, sia quelli con obbligo) e le scadenze vere e proprie. In totale, in serie A, sono 122, per un valore complessivo intorno ai 600 milioni di euro. Quindi non una banalità. Alcune squadre sono pieni di questi giocatori (come il Verona, la Spal, il Lecce o il Genoa) altre invece non ne hanno praticamente come la Lazio, il Bologna o la Juventus. Ma comunque è un problema da risolvere.
La FIGC avendo spostato la fine della stagione al 31 agosto per far concludere il calendario cercherà di aiutare le società. Può decidere, e infatti e lo farà, di spostare le date dell’esercizio delle opzioni da fine giugno a fine agosto.
Questo significa che le società a livello di tesseramenti fra società italiane sono coperte. Non sarà necessario trattare di nuovo o stringere un nuovo accordo. E’ vero che sarebbe stato facile, perché comunque il rientrante dal prestito non potrebbe giocare nella sua squadra di appartenenza (per l’invito caldo della FIFA a non stravolgere le rose), ma è sempre meglio un aiuto: anche perché qualcuno potrebbe anche approfittarsi di questa situazione, per giocare anche sul mercato per arrivare al proprio obiettivo: mettete che un giocatore di una squadra A sia in prestito alla squadra B ma che le due società ora rivaleggino per lo stesso obiettivo... Potrebbe starci anche il dispetto...
Quindi comunque lato società il problema potrebbe risolversi con un intervento della Figc. Il problema è che bisognerà comunque trovare un accordo con il calciatore interessato a livello retributivo. Questione economica, certo. Ma non secondaria.

Senza l’ok del giocatore non si va da nessuna parte. Non si gioca con nessuno, ma nessuno ti può obbligare a giocare ancora con la tua squadra. Ecco perché in questi giorni si sta cercando di coinvolgere nel miglior modo possibile l’AIC. Per cercare di sensibilizzare anche la categoria a una situazione completamente nuova. E la Figc molto probabilmente metterà a disposizione delle società anche una nuova modulistica per cercare di colmare nel miglior modo possibile il vuoto.
Rimangono comunque, oltre all’accordo con il giocatore, alcuni aspetti da mettere a posto. Intanto normare la questione anche da un punto di vista civilistico (visto che i bilanci scadono 30 giugno e questo vale soprattutto per chi credeva di poter avere un aiuto dall’obbligo di riscatto o anche dal diritto). E poi comunque trovare un accordo per i 19 prestiti che vengono dall’estero. E alcuni di questi sono importanti: Sanchez e Moses dell’Inter, tutti e 4 gli “inglesi” della Roma, Salelemakers e Kjaer al Milan. Anche la Fifa darà le stesse indicazioni della Figc, ma comunque una telefonata in più bisognerà farla.
Senza poi dimenticare le scadenze contratto che rappresentano un mondo a sé: sono 52. Credete davvero che tutti e 52 troveranno un accordo per i due mesi in più da giocare nella “vecchia” squadra quando magari per qualcuno già si era aperta la porta d’uscita? Anzi: in questo caso le società potrebbero decidere loro di non proporre il prolungamento di due mesi. Vogliamo pensare male, anche se si fa peccato? Oggi Ibrahimovic è a scadenza e a quanto pare il Milan non vuole esercitare la clausola per il rinnovo del secondo anno. Proporrà a Ibra l’estensione di due mesi? Pur essendo ora Ibra infortunato? E Ibra accetterà, anche se magari nel frattempo ha firmato con una nuova società? Sono domande che in questo momento non hanno risposta. Ma alcune defezioni potrebbero cambiare il volto delle rose e aggiungere un altro elemento di incertezza alla ripartenza della A.